Federalberghi: "Effetto Green Pass sulle vacanze: 20% di italiani in viaggio in meno rispetto al 2019"
- di: Daniele Minuti
È stata pubblicata l'indagine previsionale sul movimento turistico degli italiani in vista delle festività di fine anno, realizzata da ACS Marketing Solutions per conto di Federalberghi. E le previsioni del report sono piuttosto chiare, con i turisti che si muoveranno all'insegna della prudenza: è infatti previsto un calo di circa il 20% degli italiani in viaggio e del giro di affari, con i vacanzieri che non si allontaneranno troppo da casa e sceglieranno montagna e zone in cui potranno rilassarsi.
Federalberghi: "20% di italiani in meno in vacanza per Natale e Capodanno"
Per quanto riguarda Natale, saranno 10.454.000 gli italiani a partire: il 94,6% resterà in Italia e gran parte di loro non andrà via dalla regione di residenza (quasi il 69%). "In testa alle preferenze la montagna (25,9%)" - spiega il report - "seguita dalle città diverse da quella di residenza (25,4%), dalle città d’arte (20%) e dal mare (14%). Alloggeranno soprattutto in casa di parenti o amici (nel 41,8% dei casi), mentre il 26,1% opterà per il comfort dell’ospitalità alberghiera. Si dormirà in media 6,9 notti fuori casa per una spesa media pro-capite (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti) di 804 euro (724 per chi rimarrà in Italia e 1.990 per chi andrà all’estero). Il giro d’affari sarà di circa 8,4 miliardi di euro".
A Capodanno si sposteranno invece 4.381.000 italiani (97% nei confini nazionali), che preferiranno spostarsi in città diverse dalla propria (44,1%), località di montagna (23,1%) e località d’arte (17,4%). "Chi va all’estero" - chiarisce la nota - "si dirigerà soprattutto verso le grandi capitali europee (83,3%) e i parchi di divertimento del Vecchio Continente (16,7%). Alloggio prediletto la casa di amici o parenti (36,3%), seguita da hotel ( 27,3%). Le notti fuori casa saranno in media 3,6, il tutto per una spesa media pro-capite (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti) di 477 euro (462 per chi rimarrà in Italia e 938 per chi andrà all’estero), con un giro d’affari di circa 2 miliardi e 90 milioni di euro".
Ma quali sono i motivi del calo? Principalmente economici, familiari e di salute (rispettivamente 48%, 34,3% e 15,8%) ma il 12,6% ha dichiarato di non volersi muovere per paura dei contagi da Covid. Con l'introduzione del Green Pass che sarà il vero punto cardine del turismo fra Natale e Capodanno.
Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, (nella foto), ha commentato: "Nonostante le difficoltà e i timori della quarta ondata forti della copertura della terza dose, gli italiani riusciranno a darsi una destinazione, restando soprattutto nei confini nel proprio Paese e tenendo ben a mente le misure di sicurezza contro la diffusione del Covid. Il Natale è principalmente l’occasione per ricongiungersi con i propri cari, non stupisce quindi che la maggior parte dei viaggiatori punterà alla casa di parenti o amici. Il giro d’affari registra un incremento per il Natale mentre scende per le vacanze di fine d’anno. In primis va considerato che la motivazione di coloro che non si muoveranno è drammaticamente legata alle condizioni economiche che non consentono purtroppo di pianificare un viaggio. Ma c’è da notare che la rinuncia del viaggio di Capodanno è strettamente legata all’esigenza di tenersi lontani da situazioni a rischio come feste o cenoni, la consuetudine cioè del 31 dicembre. La situazione di incertezza, le ulteriori restrizioni e la presenza di una nuova variante del virus hanno fatto da deterrente alla ricerca di svago e divertimento tipici dell’ultimo dell’anno. Non c’è da stupirsi se saranno pochi coloro che decideranno di partire per l’estero. Di contro, è evidente che pesa sempre più la mancanza del turismo straniero, il che continua a penalizzare enormemente soprattutto le nostre città d’arte che speriamo vengano aiutate dal movimento turistico interno che si profila per questo Natale. Non sarebbe stato possibile aspettarsi un andamento esaltante in questa vacanza natalizia ma resta il fatto che per il settore è drammatico veder perdere altri punti proprio in riferimento alla stagione solitamente tra le più performanti. Risulta sempre più evidente che per risollevare il comparto c’è necessità di sostegni poderosi che rendano sostenibile una vera ripresa".