Previsioni EY: "PIL italiano a +0,8% ed inflazione 1,4% nel 2024"

- di: Redazione
 

La settima edizione dell'analisi trimestrale "EY Italian Macroeconomic Bulletin" mostra le proiezioni per l'economia italiana di EY: la stima della crescita del PIL è pari allo 0,8% nel 2024 e all'1,3% nel 2025, con calo dell'inflazione all'1,4% nel 2024 e al 2% nel 2025.

Previsioni EY: "PIL italiano a +0,8% ed inflazione 1,4% nel 2024"

Il primo trimestre del 2024 ha registrato una crescita congiunturale dello 0,3%, riflettendosi in una crescita tendenziale dello 0,7%. A essa si accompagna quella di simile portata (0,3%) in relazione ai consumi delle famiglie, alle esportazioni (0,6%) e a riduzione delle importazioni (-1,7%). Dal punto di vista tendenziale, i consumi restano invariati (0,1%) mentre le esportazioni hanno registrato dei tassi di crescita più sostenuti (1,9%). In riferimento ai consumi privati, la loro crescita torna nuovamente in territorio positivo a seguito del -1,4% del quarto trimestre 2023.

Passando al mercato del lavoro, nel biennio è prevista una conferma del tasso di disoccupazione intorno al 7%.

Le previsioni di EY evidenziano quanto l’impiego dei fondi del PNRR saranno decisivi nel breve e lungo periodo:

  • Con un’implementazione del Piano al 70% della stima delle risorse programmate per il 2024 e 90% al 2025, il PIL registrerebbe una crescita dello 0,4% nel 2024 e una crescita dell’1,2% nel 2025. Questo si tradurrebbe in una crescita cumulata al 2025 minore di 0,5 punti percentuali rispetto allo scenario base;
  • Con un’implementazione del piano al 50% per il 2024 e 70% per il 2025, l’economia italiana sperimenterebbe sostanzialmente una stagnazione (0,1%) nel 2024 ed una crescita dello 0,9% nel 2025. Di conseguenza, la crescita cumulata al 2025 sarebbe minore di 1,2 punti percentuali rispetto alla baseline.
Mario Rocco, Valuation, Modelling and Economics Leader di EY in Italia (nella foto), ha dichiarato: “Secondo le nostre stime, lo scenario economico internazionale è in ripresa anche se continua a presentare elementi di incertezza in virtù degli effetti delle tensioni geopolitiche, delle difficoltà sulle catene di fornitura e delle politiche monetarie in atto. Ne conseguono segnali contrastanti provenienti dalle principali economie mondiali: infatti, se da un lato i principali indicatori economici di Regno Unito e Germania lasciano presagire un limitato dinamismo, dall’altro l’economia americana, in clima elettorale, conferma i segnali di un buono stato di salute. In questo contesto, l’Italia evidenzia una riduzione del tasso di inflazione, come nel resto dell’Eurozona, lasciando presagire un eventuale prossimo allentamento della politica monetaria. La crescita del monte salari reali negli ultimi trimestri si traduce in una ripresa del potere di acquisto delle famiglie. Resta quindi fondamentale un uso efficace delle risorse del PNRR per sostenere la domanda nel breve termine e affinché possa avere un impatto nel medio-lungo periodo sul PIL potenziale”.
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