EY: le 5 aree da potenziare per vincere le sfide ESG

- di: Daniele Minuti

01/09/2022

EY e Oxford Analytica hanno pubblicato un report con cui è stato analizzato l'attuale sistema sulle informazioni legate ai fattori delle attività ESG delle organizzazioni, oltre che il modo con cui si possano affrontare le nuove sfide dovute alla mancanza di standardizzazione, regolamentazione e target unici.

Report EY/Oxford Analytica sulle sfide ESG e le 5 aree da potenziare

Il rapporto mostra che l'ESG è il segmento in crescita più rapida nel campo dell'asset management (fondi in crescita del 53% su base annua) ma che contestualmente è intaccato da fenomeni come il greenwashing, che ne impattano la stessa credibilità.
Crescono anche politiche e normative sull'argomento ma il problema resta la diversa velocità con cui i diversi Paesi si muovono.

Per questo motivo, EY e Oxford Analytica hanno delineato 5 aree principali che devono essere potenziate in modo da superare le attuali sfide legate al settore ESG: prima di tutto, aumentare la trasparenza sui rating ESG, in modo da permettere a chi si interessa della gestione del rischio finanziario, di prendere decisioni in modo più consapevole; accrescere la comprensione dei diversi utilizzi delle informazioni sulla sostenibilità, che possono essere usate per valutare il rischio finanziario oppure l'impatto sociale delle attività; certificare i dati in maniera indipendente e standardizzata, fondamentale dato l'aumento di domande di certificazioni; Sviluppare in concerto tassonomie di finanza sostenibile, in modo che siano fondate su principi complementari e condivisi; Diminuire o eliminare le barriere per l'accesso di chi proviene da economie emergenti, che produrranno la maggioranza delle emissioni globali di gas serra entro il 2050.

Riccardo Giovannini, Climate Change and Sustainability leader di EY in Italia (nella foto), ha commentato: "La straordinaria crescita dell’attenzione sui temi legati alla sostenibilità, compreso l’ESG, e il conseguente sviluppo di tali attività all’interno delle aziende, si trova oggi ad affrontare delle sfide complesse, quali una definizione condivisa di cosa significhi la sostenibilità e quali debbano essere i sistemi di rating e valutazione. Negli ultimi anni questo sviluppo è stato indotto per una parte importante dagli investitori, il 70% dei quali conferma la volontà di voler investire in realtà attente al proprio impatto sociale e ambientale, e dall’input del legislatore europeo che sta progressivamente regolando la materia a beneficio, in primis, proprio degli investitori stessi. Tuttavia, la crescita di un tema così rilevante è ancora guidata prevalentemente da un solo stakeholder, ossia quello finanziario, che peraltro ha mostrato normalmente una scarsa attenzione alle tematiche ambientali e sociali. Questo comporta una sorta di squilibrio che si osserva nella prevalente attenzione alla gestione del rischio di “non sostenibilità” delle imprese, piuttosto che allo sviluppo delle stesse e di una contestuale riduzione significativa dei loro impatti ambientali. È fondamentale rifocalizzare l’attenzione sul concetto stesso di sostenibilità, in modo che sia condivisibile da tutti gli stakeholder così da misurare realmente l’impegno delle aziende sul tema. Questo consentirebbe di non incorrere nel rischio che la sostenibilità venga relegata solo a un tema di compliance normativa, a discapito di un reale e concreto contributo delle aziende allo sviluppo sostenibile della nostra società civile e dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite".

Tags: ey, sostenibilità

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter

Rimani aggiornato su novità eventi e notizie dal mondo

Cerca gli articoli nel sito:



Vedi tutti gli articoli