Macron non molla, rilancia, accusa e va in contropiede

- di: Redazione
 
Macron non molla, ma anzi rilancia, puntando su un governo “di interesse generale” che comprenda tutti, mandando un messaggio preciso nel discorso alla Nazione di ieri sera, dopo aver annunciato di aver accettato le dimissioni del premier Michel Barnier e del suo governo, sfiduciato dl voto dell’Assemblea Nazionale: se l’operazione non riuscirà, manda a dire implicitamente il presidente, chi la farà fallire dovrà rispondere del caos in cui potrebbe precipitare la Francia. Sembra un gioco al rialzo, una corsa in cui vince quello che si ferma più vicino al burrone.
Macron (foto) sa bene, d’altronde, che per Mélenchon e Le Pen un conto è accarezzare il pelo dei propri supporters con parole infuocate, un conto è assumersi la responsabilità del caos. D’altronde la storia della Rivoluzione Francese insegna che, alla fine, sono rotolate le teste di quelli che volevano tagliare quelle altrui.
Quanto al nuovo premier, tutti si attendevano che Macron annunciasse il nome del centrista François Bayrou, ma il presidente, dopo aver scandito rivolto ai francesi che “il mandato che voi mi avete democraticamente affidato è un mandato di 5 anni e io lo eserciterò pienamente, fino al suo termine”, ha detto che il nome del nuovo premier incaricato sarà pronunciato “tra qualche giorno”.
Il presidente non è stato affatto conciliante con le opposizioni de “La France Insoumise” e del “Rassemblent National”, anzi è andato all’attacco, parlando di “estreme unite in un fronte antirepubblicano” e ha annunciato una “legge speciale” e, appunto, il progetto della creazione di “un governo di interesse generale”. “Una legge speciale - ha affermato- sarà presentata entro metà dicembre in Parlamento. Questa legge, temporanea, consentirà, come previsto dalla Costituzione, la continuità dei servizi pubblici e la vita del Paese”. Una legge speciale che “applicherà per il 2025 le scelte del 2024. E conto davvero su una maggioranza che possa formarsi per adottarla in Parlamento. L'unico calendario che mi interessa - ha continuato nl suo discorso dall’Eliseo - è quello della nostra nazione. Abbiamo davanti a noi 30 mesi fino al termine del mandato che voi mi avete affidato - ha detto rivolto ai francesi - affinché il governo possa agire”.

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