Eni, risultati record nel 2022: utile netto quasi triplicato a 13,8 miliardi

- di: Daniele Minuti
 
Eni si mette alle spalle l'esercizio 2022, chiuso con risultati eccellenti, a partire da un utile netto adjusted di competenza degli azionisti a 13,3 miliardi di euro, in crescita di ben 9 miliardi di euro rispetto all'esercizio 2021, mentre l'utile netto di competenza degli azionisti Eni ammonta a 13,8 miliardi.

Eni: nel 2022, crescita dell' utile netto adjusted a 13,3 miliardi euro

L'EBIT adjusted di gruppo raddoppia su base annua, arrivando a 20,4 miliardi, a dimostrazione dell'ottimo andamento dei settori E&P (EBIT a +70% fino a 16,4 miliardi), GGP (2,1 miliardi) e del business R&M (2,1 miliardi, miglior risultato di sempre), con Plenitude che registra il dato a 340 milioni di euro, raggiungendo gli obbiettivi operativi e finanziari, mentre Versalis chiude l'anno con una perdita di 250 milioni.

L'EBIT adjusted nel quarto trimestre scende di 0,2 miliardi di euro rispetto all'anno precedente, fino a 3,6 miliardi di euro per via della riclassifica di Azule Energy nelle partecipazioni, oltre che al calo della produzione di idrocarburi e dei proventi one-off 2021 di GGP (solo in parte compensati dall'attività R&M). L'utile netto adjusted è a 2,5 miliardi (quasi +50%).

Il flusso di cassa operativo adjusted prima del capitale circolante al costo di rimpiazzo è stato di 4,1 miliardi (20,4 miliardi su base annua, al netto di 8,5 miliardi di imposte pagate, +60%). Il free cash flow organico, dopo gli investimenti organici di 8,2 miliardi (+42%), arriva a 12,8 miliardi di euro. L'indebitamento finanziario netto ex-IFRS 16 al 31 dicembre 2022 è pari a 7 miliardi, in diminuzione di 2 miliardi rispetto al 31 dicembre 2021. Il leverage di gruppo a 0,13, rispetto allo 0,20 al 31 dicembre 2021.

Dividendi e buyback

A settembre e novembre Eni ha pagato la prima e la seconda tranche trimestrale del dividendo 2022 di 0,22 euro per azione, per un totale di 1,47 mld. La terza tranche di pari importo per azione sarà in pagamento il 22 marzo con stacco cedola il 20 marzo 2023. Il programma di buyback è stato completato a novembre scorso. Complessivamente, Eni ha impegnato 2,4 miliardi di euro per comprare 196 milioni di azioni, ritirate dal mercato. L'indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2022 risulta pari a 7 miliardi, 2 in meno rispetto al 2021. 


Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, ha commentato: "Nel 2022 ci siamo fortemente impegnati non solo nel progredire nei nostri obiettivi di sostenibilità ambientale, ma anche nel garantire la sicurezza energetica all’Italia e quindi all’Europa, costruendo una diversificazione geografica e delle fonti energetiche. I risultati operativi e finanziari che abbiamo raggiunto sono stati eccellenti, così come la capacità di garantire in tempi rapidi forniture stabili all’Italia e all’Europa e il progresso nei piani di decarbonizzazione. Durante l’anno abbiamo concluso una serie di accordi e di attività per rimpiazzare in modo definitivo il gas russo entro il 2025, potendo contare sulle nostre solide relazioni con i paesi produttori e sul nostro modello di sviluppo accelerato, che ci consentiranno di incrementare i flussi di gas da Algeria, Egitto, Mozambico, Congo e Qatar. L’ultima operazione con la società di stato libica NOC per lo sviluppo del progetto “Strutture A&E” e i recenti successi esplorativi nelle acque di Cipro, Egitto e Norvegia andranno a rafforzare la diversificazione geografica della nostra catena integrata di forniture. Questa pronta reazione alla crisi del gas e l’integrazione con le attività upstream sono stati un importante fattore alla base dei risultati del settore GGP, in grado di onorare gli impegni di vendita diversificando le fonti. Plenitude ha raggiunto 2,2 GW di capacità rinnovabile, il doppio dello scorso anno, e sarà affiancata dalla neo costituita Eni Sustainable Mobility nel portare avanti il piano di azzeramento delle emissioni dei clienti. Questo veicolo, facendo leva sulla forte presenza nel settore dei biocarburanti, offrirà soluzioni per una mobilità sempre più decarbonizzata ai clienti in Italia e in Europa. In un contesto di mercato favorevole, i risultati 2022 sono stati sostenuti dalla disciplina finanziaria e dal controllo dei costi, dall’efficacia operativa e dall’attenta gestione dei rischi derivanti dalla volatilità dei prezzi e dalla carenza di offerta. La forte generazione di cassa organica con un flusso di 20,4 miliardi di euro ci ha permesso di finanziare gli investimenti e la crescita, di ridurre il rapporto di indebitamento al minimo storico di 0,13 e di remunerare gli azionisti con 5,4 miliardi di euro attraverso i dividendi e l’esecuzione di un programma accelerato di riacquisto delle azioni proprie. Le nostre priorità strategiche restano confermate: continueremo a investire per assicurare la stabilità e regolarità delle forniture per soddisfare il fabbisogno energetico e per decarbonizzare le nostre attività e l’offerta ai clienti, mantenendo la disciplina finanziaria indispensabile per garantire ritorni attrattivi agli azionisti".
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