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Energia, crollano i consumi nei capoluoghi: –7,3% nel 2023

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Energia, crollano i consumi nei capoluoghi: –7,3% nel 2023
Istat: calo anche a livello nazionale

Nel 2023 si riduce il consumo complessivo di energia, elettrica e da gas naturale. Il calo riguarda sia il livello nazionale sia i 109 comuni capoluogo. Per le città la flessione è del 7,3% rispetto al 2022, segnalando una contrazione diffusa in tutto il Paese.

Consumi pro capite

Nei capoluoghi il consumo medio si attesta a 69,4 tep per 100 abitanti, contro le 74,9 del 2022. Nel 2020, in piena pandemia, il valore era 75,2. Si tratta di livelli tra i più bassi degli ultimi quindici anni.

Gas in caduta

La componente che segna il calo più marcato è quella del gas naturale. I consumi scendono dell’11,1%, passando da 40,7 a 36,1 tep per 100 abitanti. La quota di gas sul totale si riduce al 52,1%, il minimo dal 2009. In 44 città – sei nel Nord, sei nel Centro e trentadue nel Mezzogiorno – il metano incide ormai per meno della metà dei consumi complessivi.

Elettricità in flessione

La componente elettrica mostra una riduzione più contenuta. I consumi passano da 34,2 a 33,3 tep per 100 abitanti, pari a un –2,7%. L’elettricità mantiene così un peso stabile, in leggero aumento relativo rispetto al gas.

Nord e Sud

Il calo interessa tutte le aree geografiche. Nel Nord-Est i consumi si attestano a 101,2 tep per 100 abitanti (–8,3%). Nel Nord-Ovest 82,8 (–6,9%). Al Centro 62,8 (–8,8%). Nel Sud 48,6 (–5,2%). Nelle Isole 36,9 (–3,5%). Il Nord resta l’area con valori assoluti più elevati, ma la riduzione è visibile anche nelle regioni meridionali.

Grandi città e altri capoluoghi

Il divario tra grandi città e altri capoluoghi è netto. Nei capoluoghi metropolitani i consumi medi raggiungono 60,4 tep per 100 abitanti, con un calo del 7,2% rispetto al 2022. Nei restanti capoluoghi il dato è 79,5 tep, in flessione del 7,4%. Roma, Milano, Napoli e le altre metropoli confermano livelli più bassi rispetto ai centri medio-piccoli.

Le cause

Diversi fattori hanno inciso sulla riduzione. Le temperature più miti hanno abbattuto la domanda di riscaldamento. Le misure di contenimento dei consumi introdotte nel 2022 e prorogate fino a marzo 2023 hanno limitato l’uso del gas. A ciò si aggiungono le tensioni sui mercati internazionali, che hanno spinto famiglie e imprese a scelte più caute.

Tendenze di lungo periodo

Il calo del gas nei consumi urbani si inserisce in una traiettoria avviata da oltre un decennio, con una progressiva riduzione del peso del metano e una maggiore quota relativa dell’elettricità. Dal 2009 a oggi il gas è passato da circa il 60% al 52% del mix energetico urbano.

Quadro complessivo

Il 2023 chiude quindi con consumi energetici urbani ai minimi dal 2009, con differenze territoriali significative e un generale ridimensionamento legato a fattori congiunturali e strutturali.

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