Energia: si prospetta un 2024 da incubo tra rincari, passaggio al mercato libero ed eliminazione delle agevolazioni

- di: Barbara Bizzarri
 

Le previsioni non si smentiscono e, secondo i recenti studi dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, il 2024 si preannuncia un altro anno difficile sul fronte dell’energia, sia per quanto riguarda gli aumenti attestati intorno al +7,6% per il gas e al +8,5% per l’energia elettrica, stando alle prime previsioni, sia perché il Governo ha deciso di fare marcia indietro su alcuni sostegni a favore delle famiglie.

Energia: si prospetta un 2024 da incubo

Oltre ad aver ristretto la platea per i bonus energia e gas, da gennaio, rischia di sparire anche la riduzione dell’IVA al 5% per tutte le somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali, nonché per il teleriscaldamento e per l’energia termica prodotta con il metano.

Misura dopo misura, l’Osservatorio segnala il progressivo restringimento dei sostegni alle famiglie in campo energetico mentre la povertà energetica nel Paese aumenta: un fenomeno che interessa circa 5,5 milioni di persone in Italia secondo gli ultimi dati. In parallelo aumentano anche i costi: oltre alla riduzione dei sostegni per gli utenti che non rientrano nella categoria dei vulnerabili poi ci sarà l’abolizione del mercato tutelato, che, sempre secondo i recenti studi dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, costa mediamente il +11% per le offerte del gas a prezzo variabile e +49% per quelle a prezzo fisso.

Alla luce di ciò, l’Osservatorio ha calcolato che, per l’abolizione delle agevolazioni finora previste per IVA e oneri di sistema, ogni famiglia subirà un aggravio di circa +102,15 euro annui sulla bolletta del gas a cui si aggiungono +108,87 euro annui per chi sceglie un’offerta sul mercato libero a prezzo variabile e +493,45 euro annui per chi sceglie un’offerta sul mercato libero a prezzo fisso. In breve, Si tratta di aggravi insostenibili, che si innestano in una situazione già di forte difficoltà per molte famiglie. L’Osservatorio ha deciso dunque di appellarsi al governo affinché mantenga tali tutele almeno per il 2024, dato che, si conferma in una nota, eliminarle sarebbe inconcepibile e del tutto controproducente, con il rischio di costringere le famiglie ad ulteriori rinunce e sacrifici e determinare quindi gravi ripercussioni sull’andamento dei consumi interni.

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