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EcoSanFra accende Perugia: sole, imprese e idee verdi

- di: Marta Giannoni
 
EcoSanFra accende Perugia: sole, imprese e idee verdi

Tre giorni tra scienza, spiritualità e sfide ambientali. Sisti (Camera di Commercio): “L’Umbria si racconta anche così, armoniosa e sostenibile”.

(Foto: EcoSanfra 2025, un momento della conferenza stampa di presentazione).
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Un festival tra terra e cielo, radici e futuro
C’è un luogo in cui la sostenibilità non è solo parola da convegno, ma esperienza viva, collettiva, partecipata. È Perugia, cuore simbolico e geografico dell’Umbria, che dal 25 al 27 settembre ospiterà la seconda edizione di EcoSanFra, il festival che fa dialogare etica francescana e sfide contemporanee, memoria spirituale e innovazione sociale. Lo fa nel nome del Cantico delle Creature, il testo poetico più rivoluzionario mai scritto in Italia, che oggi, a otto secoli dalla sua composizione, risuona più attuale che mai.
Dopo una prima edizione dedicata a “Sorella acqua”, quest’anno il filo conduttore è “Fratello Sole”: un omaggio alla fonte di ogni vita, ma anche un invito a ripensare i modelli di sviluppo, la produzione di energia, l’equilibrio tra economia e natura. Perché parlare di sole oggi significa parlare di transizione ecologica, di giustizia climatica, di diritti e opportunità per le generazioni future.
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Camera di Commercio dell’Umbria: sostenibilità come identità economica
Tra i protagonisti istituzionali più convinti e strategici c’è la Camera di Commercio dell’Umbria, che non si limita al patrocinio, ma diventa coautrice di una narrazione ambiziosa: quella di un’Umbria che non teme la modernità, anzi, ne fa occasione di rilancio e attrattività.
“Un territorio deve sapersi raccontare in tutta la sua complessità” ha affermato il Segretario Generale Federico Sisti durante la presentazione ufficiale. “E come Umbria abbiamo la necessità di presentarci al meglio anche in termini di sostenibilità e di vita armoniosa tra persone e territorio e tra imprese e territorio. EcoSanFra ci permette di riflettere su chi vogliamo essere, non solo come cittadini, ma anche come sistema produttivo”.
Non è retorica. Lo dimostrano i due eventi promossi direttamente dalla Camera: il primo, sulle comunità energetiche come leva per la competitività territoriale, vedrà protagonista Silvia Chiassai Martini. Il secondo, dal respiro più ampio, indagherà i consumi energetici e le fonti rinnovabili al 2050, con l’intervento di Matteo Caroli, docente Luiss, e Alessandra Scognamiglio di ENEA e AIAS. Due momenti fondamentali per collegare la riflessione culturale del festival alla concretezza dello sviluppo economico.
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Una rete che unisce generazioni, saperi e linguaggi
EcoSanFra non è solo un evento: è un’infrastruttura culturale che connette mondi spesso separati. La scelta di affrontare il cambiamento climatico in una prospettiva sistemica e interdisciplinare è evidente nella costruzione del programma. Sei i temi portanti: energia, salute urbana, migrazioni, agricoltura, foreste e linguaggio.
Il festival si apre con un panel su tecnologie e innovazione, guidato da Stefano Epifani, presidente della Fondazione Sostenibilità Digitale. A seguire, un confronto serrato su transizione energetica e crisi climatica con Enrico Giovannini, già ministro delle Infrastrutture, Antonio Ereditato e Pierluigi Sassi, volto noto di Earth Day Italia. Poi sarà il momento delle città: le isole di calore e il verde urbano saranno analizzate insieme a Isabella Dalla Ragione, della Fondazione Archeologia Arborea. Infine, lo sguardo tornerà alla terra, con un panel su agrovoltaico e agricoltura, in compagnia di Mariangela Lancellotta e Angelica De Vito.
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Il potere delle piante, la rivoluzione del linguaggio
Attesissima la lectio magistralis di Stefano Mancuso, scienziato delle piante e divulgatore tra i più brillanti d’Europa, che racconterà al pubblico come il mondo vegetale possa insegnare resilienza, adattamento e intelligenza diffusa. Un punto di vista che sposta il baricentro della riflessione ecologica: non più solo una questione di tecnica, ma una vera rivoluzione percettiva.
E sarà il linguaggio, proprio lui — lo strumento umano per eccellenza — a chiudere idealmente la rassegna, con una lectio dedicata alla parola che trasforma. Paolo Iabichino, pioniere della comunicazione etica, si confronterà con lo storico Enrico Menestò e fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi, su come il Cantico di Francesco possa ancora oggi plasmare pensiero e comportamento.
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Giovani, emozione e futuro
L’anima del festival, però, guarda soprattutto ai giovani. Spazio quindi a Mario Acampa, conduttore del Junior Eurovision Song Contest, e alla performance artistica “Fuoco Sacro”, che porterà sul palco una narrazione fisica e coinvolgente dell’urgenza climatica. Perché la sostenibilità non è solo contenuto: è anche forma, estetica, emozione.
Un ruolo fondamentale lo svolge anche Rai Umbria, che accompagnerà il festival come media partner istituzionale. “Il nostro dovere come servizio pubblico è raccontare i territori e avvicinare le nuove generazioni a temi cruciali come la sostenibilità” ha spiegato il direttore Giovanni Parapini. Una narrazione pubblica che diventa volano di consapevolezza.
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Un evento che è già ecosistema
EcoSanFra non nasce dal nulla. È frutto di una costruzione corale che mette insieme realtà pubbliche e private. Promosso da Mea Concerti, in compartecipazione con la Camera di Commercio dell’Umbria, il festival è ideato con Fattoria Creativa e Regusto, e vede la collaborazione attiva di Rai Umbria. Tra i patrocinatori figurano nomi del calibro di UNESCO Wwap, ISPRA, Regione Umbria, Comune di Perugia, Sacro Convento di Assisi. E non mancano sponsor e supporter convinti: da Banca Generali a Nwg Energia, da AcquaSì a Grafiche Antiga.
Questa coralità è, di per sé, un messaggio: non c’è sostenibilità senza cooperazione. E non c’è transizione senza fiducia reciproca.
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L’Umbria come laboratorio nazionale
L’Umbria non è una cornice, ma il vero soggetto di EcoSanFra. Una regione che può diventare modello replicabile di sostenibilità territoriale integrata: una terra che non rinuncia alla bellezza e alla lentezza, ma che sa innovare, fare rete, proporre idee. Non a caso, come ha ricordato la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi, “siamo in un tempo nuovo in cui bisogna rispondere con coraggio a sfide non rimandabili. Questo festival è il luogo in cui la città torna a pensarsi, insieme, su nuovi modelli di sviluppo”.
Il linguaggio francescano torna così a essere strumento di futuro. Non una reliquia, ma una risorsa. Perché tra un algoritmo e un albero, oggi, ci giochiamo davvero tutto.
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Per informazioni e programma completo: www.ecosanfra.it


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