Economia italiana in flessione trimestrale, ma il turismo spinge verso nuovi record: una fotografia vivace e acuta di opportunità e cautela.
(Foto: Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio).
Una contrazione sottile, ma densa di segnali
Nel secondo trimestre 2025 l’economia italiana ha segnato un calo dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre la crescita tendenziale si attesta al +0,4%. Istat ha confermato queste stime come definitive, indicando anche un tasso di crescita acquisito per l’anno pari allo 0,5%.
L’Ufficio Studi di Confcommercio interpreta questo dato come un ostacolo al raggiungimento dell’1% di crescita annua, obiettivo che già pare ambizioso in uno scenario incerto.
Consumi: stagnanti, ma ridisegnati dalla tecnologia
I consumi delle famiglie restano fermi: è la fiducia a frenare la spesa nonostante una dinamica occupazionale positiva e redditi reali in crescita. Tuttavia, i modelli di consumo evolvono: nel 2025 la spesa reale pro capite raggiunge i 22.114 €, in aumento di 239 € rispetto al 2024, ma ancora inferiore ai livelli del 2007.
Fanno da traino soprattutto la tecnologia e il tempo libero: informatica e telefonia segnalano un balzo di quasi +3000%, mentre cultura e servizi ricreativi crescono di oltre +120% in trent’anni. Turismi e ristorazione progrediscono (rispettivamente +18% e +25,7%), ma ancora non colmano il gap post-pandemico.
Inflazione: guizzi di tregua, ma alimentari in tensione
Ad agosto l’inflazione annua rallenta lievemente all’1,6% (era all’1,7% a luglio), sostenuta dalla riduzione dei prezzi energetici ma frenata dalle tensioni sui beni alimentari. I beni alimentari, sia lavorati sia non lavorati, registrano rincari, mentre altri comparti — tra cui servizi ricettivi e di ristorazione — appaiono in deflazione.
Confcommercio sottolinea che né il calo dell’inflazione, né i fondamentali solidi — lavoro e redditi — riescono a risvegliare la propensione al consumo delle famiglie. Le tensioni profonde nelle filiere alimentari internazionali non lasciano prevedere miglioramenti nelle prossime settimane.
Il turismo: monociclo formidabile nel quadro congiunturale
È il turismo la nota più positiva di questo scenario: il “saldo turistico consumer” ha segnato record storico, portando a stimare un flusso positivo verso i 29 miliardi di euro entro fine anno, un livello mai raggiunto prima.
Secondo i dati estivi dell’Osservatorio Turismo di Confcommercio, nelle vacanze di agosto 2025 circa 18,1 milioni di italiani si sono mossi, generando una spesa complessiva di 17,6 miliardi, pari a una media di 975 € a persona.
Tra incognite e vivacità del turismo
Il quadro, nella sua eleganza fragile, ci racconta un’Italia sospesa: il Pil langue, i consumi tradizionali stentano, ma la tecnologia e il turismo si elevano come fari di resilienza. Il turismo, più di qualsiasi altra voce, emerge come leva capace di compensare almeno in parte le difficoltà strutturali.
Serve, a questo punto, trasformare l’inerzia in slancio: investimenti mirati, riforme e politiche fiscali incisive — soprattutto nell’ospitalità e nella tecnologia — possono restituire slancio non solo all’economia, ma alla fiducia.