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A2A accelera e conferma fiducia nel piano, ma utile rallenta a 434 M€

- di: Bruno Legni
 
A2A accelera e conferma fiducia nel piano, ma utile rallenta a 434 M€

Ricavi a 6,9 mld grazie all’energia, investimenti in crescita del 23%. Mazzoncini rilancia decarbonizzazione nonostante indagine Arera.

(Foto: Renato Mazzoncini, Ad di A2A).

Il primo semestre 2025 di A2A si chiude con numeri robusti ma anche alcune criticità che impongono attenzione informata e contestualizzata. I dati approvati dal CdA il 31 luglio 2025 mostrano infatti ricavi in rialzo del 13%, mentre l’utile netto cala dell’11%; la società però difende la solidità del proprio piano industriale e rilancia sulla transizione ecologica con investimenti in forte espansione.

Risultati di periodo: ricavi, ebitda e utile

Nei primi sei mesi del 2025 A2A ha registrato ricavi pari a 6,891 miliardi di euro, in crescita del 13% rispetto allo stesso periodo del 2024 grazie all’aumento dei prezzi dell’energia, al contributo delle attività di teleriscaldamento e smaltimento rifiuti e al consolidamento di Duereti, la società di distribuzione elettrica lombarda.

L’Ebitda si è attestato a 1,223 miliardi, in flessione del 4%, effetto combinato di una produzione idroelettrica tornata ai livelli storici; tuttavia, al netto di questa normalizzazione, il margine risulta in crescita del 2%.

L’utile netto è di 434 milioni, in calo dell’11% rispetto ai 489 milioni del primo semestre 2024; al netto dell’influenza dell’idro la crescita sarebbe dell’1%.

Investimenti e sostenibilità come leva strategica

Gli investimenti organici si attestano a 681 milioni di euro, in crescita del 23% rispetto al primo semestre 2024. Il Gruppo li destina a potenziamento delle reti elettriche, sviluppo di impianti fotovoltaici ed eolici, circular economy e digitalizzazione, con un impegno netto verso la sostenibilità.

La posizione finanziaria netta migliora a 5,325 miliardi, con un rapporto PFN/Ebitda ridotto a 2,3x (da 2,5x a fine 2024), segnale di equilibrio tra investimenti, riduzione del debito e generazione di cassa.

Le parole dell’amministratore delegato

Renato Mazzoncini sottolinea come i risultati “confermano la validità del piano industriale e la solidità del gruppo” e ribadisce l’obiettivo di “condividere il valore generato con tutti gli stakeholder” oltre a contribuire “allo sviluppo sostenibile del territorio”.

Il manager evidenzia inoltre la crescente rilevanza delle attività regolate: la componente delle reti elettriche incide ora per circa il 32% dell’Ebitda, contro il 25% del 2024, trainata dall’acquisizione di Duereti.

Decarbonizzazione e innovazione

A fine giugno è stato inaugurato a Brescia il primo data center raffreddato a liquido connesso alla rete di teleriscaldamento per produrre calore green: un esempio concreto di sinergia tra reti e digitalizzazione urbana.

È inoltre in corso un accordo con bp per l’acquisto di circa 1 miliardo di metri cubi di GNL all’anno, strategico per diversificare le fonti e stabilizzare i prezzi sul medio-lungo termine.

Procedimento Arera: contesto e risposte

Sul fronte normativo, Arera ha avviato il 25 luglio 2025 un procedimento sanzionatorio nei confronti di A2A che la accusa di manipolazione del mercato elettrico, attribuendo alla società un possibile trattenimento di capacità nel mercato del giorno prima negli anni 2023‑24.

Mazzoncini reagisce con cautela: sostiene che il periodo contestato “sorprende”, essendo A2A impegnata a “servire i cittadini” e definisce la vicenda una “normale interlocuzione con l’Autorità”, non fonte di preoccupazione.

Tra sfide e suolo industriale

A2A conferma nel primo semestre 2025 una robusta crescita dei ricavi e un piano d’investimenti ambizioso, rafforzando la propria leadership nella transizione energetica e urbana. L’impatto delle variabili idroelettriche riduce però i margini, rendendo necessarie strategie di resilienza per mantenere obiettivi di crescita e stabilità.

Il confronto con Arera sulle presunte pratiche di mercato rappresenta una sfida reputazionale e normativa, ma il linguaggio adottato da Mazzoncini traduce fiducia nella solidità gestionale del gruppo. Resta ora da seguire l’evoluzione dell’indagine e i prossimi aggiustamenti nel piano operativo per garantire performance sostenibili e durature.

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