Doggy bag, la chiede soltanto il 15,5% degli italiani: "Imbarazzo psicologico"

- di: Barbara Bizzarri
 

Soltanto il 15,5% degli italiani si fa forza e chiede di poter portare a casa il cibo non consumato al ristorante, mentre se alla richiesta si aggiunge il vino, la percentuale scende all’11,8% nonostante il 91,8% dei ristoratori sia attrezzata per consentire la richiesta: a frenare tutti gli altri è "una forma di imbarazzo psicologico", anche se il 74% degli italiani si dice a favore della possibilità di portare a casa il cibo che non è riuscito a consumare: anzi, per il 22% di essi è addirittura una variabile importante nella scelta del ristorante. È quanto emerge da un'indagine sulla richiesta della Doggy bag fatta da Fipe Confcommercio e Comieco e presentata oggi a Roma in una conferenza stampa dal titolo "Spreco alimentare: al ristorante, la Doggy Bag si chiama rimpiattino".

Doggy bag, la chiede soltanto il 15,5% degli italiani: "Imbarazzo psicologico"

Nel suo intervento, il presidente della Fipe, Lino Enrico Stoppani, ha ribadito l'impegno della federazione dei pubblici esercizi: “Rinnoviamo con impegno e responsabilità la collaborazione con Comieco sul progetto Rimpiattino, per rilanciare un’iniziativa che dal 2019 ha fatto tanta strada, entrando in molti ristoranti d‘Italia sia per sensibilizzare sul tema dello spreco alimentare che per dare al cibo il valore che merita. Che il contrasto dello spreco alimentare, tema su cui la Federazione è da sempre in prima linea, sia sempre di più nell’agenda politica è un fatto positivo, perché raccoglie anche i valori di Expo Milano 2015 ma la giusta sfida pone anzitutto uno sforzo culturale per superare i tanti pregiudizi che ancora condizionano le scelte delle persone.  Occorre, cioè, una spinta gentile che porti ad assumere comportamenti virtuosi in grado di fare la differenza. La diffusione su base volontaria del Rimpiattino tra i ristoratori ha proprio l’obiettivo di abbattere il muro dell’imbarazzo che ancora oggi rappresenta l’ostacolo più importante alla diffusione dei comportamenti anti spreco”.

 Fra le ragioni che frenano la richiesta del pacchetto degli avanzi ci sono anche la scomodità (19,5%) e l'indifferenza (18,3%), ma i dati evidenziano segnali di cambiamento "ancora troppo timidi in un'epoca in cui l'attenzione agli sprechi, soprattutto alimentari, è sempre più alta e il 36% della spesa delle famiglie per prodotti alimentari transita fuori casa" affermano la Federazione italiana Pubblici Esercizi e il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica.

In occasione dell’evento, Fipe e Comieco hanno rinnovato la collaborazione che nel 2019 ha promosso il progetto ‘Rimpiattino’, attraverso il quale sono stati distribuiti ai ristoranti aderenti all'iniziativa iconici contenitori di carta proprio per portare a casa il cibo e il vino non consumati a tavola. In totale, a oggi, sono stati 24.000 i ‘Rimpiattini’ distribuiti tra 875 ristoranti di 22 città, ed è stata anche presentata la nuova funzionalità dell'app ‘Sprecometro’ che misura lo spreco alimentare al di fuori delle mura domestiche, frutto di una collaborazione tra Fipe e l'Osservatorio Waste Watcher International: "Più che di obbligatorietà, in rapporto alle food bag nei ristoranti, dovremmo parlare di prevenzione, sostenibilità, educazione alimentare. Il ‘Rimpiattino’ lanciato già da tempo da Fipe e Comieco restituisce molto bene il senso della prevenzione dello spreco - ha osservato il direttore scientifico Waste Watcher e professore di Economia circolare Andrea Segrè, fondatore della Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco -. Il prossimo 5 febbraio, Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, in occasione dell’evento ufficiale a Roma lanceremo un ‘Osservatorio’ sugli sprechi nella ristorazione italiana grazie alla nuova funzione dell'app istituzionale Sprecometro".

Secondo Carlo Montalbetti, Direttore Generale Comieco, “il settore della ristorazione può rappresentare un canale di promozione importante per la corretta gestione di cibo e vino non consumati attraverso l’adozione di buone pratiche. Per questo insieme FIPE stiamo lavorando per rinnovare la fornitura di circa 20.000 Rimpiattini, che i ristoratori potranno richiedere su base volontaria. Una buona abitudine promossa già in occasione di Expo 2015 e che oggi consolidiamo, confermando anche il ruolo centrale dell’imballaggio in carta riutilizzabile e riciclabile come strumento di promozione e diffusione della cultura antispreco”.

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