Distretti agroalimentari, Intesa Sanpaolo: export oltre 14 miliardi di euro (+6,5% tendenziale)

- di: Barbara Leone
 
Il comparto agroalimentare italiano conferma la sua centralità nell’economia del Paese, trainato dall’ottima performance sui mercati esteri dei distretti agroalimentari. Nel primo semestre del 2024, le esportazioni hanno raggiunto un valore complessivo di 14,04 miliardi di euro, segnando un incremento del 6,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questi dati emergono dal Monitor dei distretti agroalimentari italiani al 30 giugno 2024, elaborato dal Research Department di Intesa Sanpaolo. La crescita dell'export distrettuale si inserisce in un contesto di incremento generale per l’intero settore agroalimentare italiano (+7,4%), di cui i distretti rappresentano circa il 44% del valore complessivo esportato. La performance è significativamente superiore a quella degli altri distretti manifatturieri italiani, rimasti sostanzialmente stabili nel secondo trimestre (+0,4%).

Distretti agroalimentari, Intesa Sanpaolo: export oltre 14 miliardi

“La filiera agroalimentare rappresenta anche nel 2024 l’elemento centrale dell’export italiano, con prodotti sempre più competitivi all’estero grazie al rispetto di alti standard qualitativi, del valore dei territori e specchio di un tessuto imprenditoriale sano" – evidenzia Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo -. "In questo contesto, Intesa Sanpaolo è impegnata a favorire il continuo sviluppo del settore e la transizione digitale, tecnologica ed energetica per la salvaguardia dei consumatori e dell’ambiente attraverso il programma Agribusiness e il piano Il tuo futuro è la nostra impresa, che dedica all’agroalimentare italiano 15 miliardi di euro di risorse.”

La filiera vitivinicola, che rappresenta circa un quarto dell’export agroalimentare distrettuale, chiude il semestre con un valore vicino ai 3,3 miliardi di euro, registrando un lieve aumento (+0,7%). Tuttavia, le performance dei principali distretti appaiono contrastanti. Il distretto dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato, il più rilevante in termini di valore, registra un calo del 4,7%. Positiva la dinamica per i Vini del Veronese (+6,7%) e i Vini dei Colli fiorentini e senesi (+3,6%). Ottimo risultato per il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, che accelera nel secondo trimestre e chiude il semestre con un incremento del 6,1%.

Il segmento della pasta e dei dolci si distingue per una crescita robusta: quasi 2,3 miliardi di euro di esportazioni nel semestre (+6,2%). Il secondo trimestre è stato particolarmente positivo (+8,3%). I Dolci di Alba e Cuneo realizzano una performance eccezionale con 150 milioni di euro in più (+21%). Bene anche i Dolci e pasta veronesi (+15%), con un incremento di 27 milioni. In lieve calo il comparto pasta del distretto dell’Alimentare di Parma (-2,8%), bilanciato dalla crescita del comparto conserve (+16%). La filiera agricola registra un progresso del 2,2% nel semestre, trainata soprattutto dalle Mele dell’Alto Adige (+22,5%) e dall’Ortofrutta di Catania (+12%). In lieve crescita l’Ortofrutta romagnola (+2,6%), mentre arretra il distretto della Nocciola e frutta piemontese (-21%). Le esportazioni di conserve segnano un aumento del 5,8%, pari a 88 milioni di euro in più. Ottima la performance del comparto conserve dell’Alimentare di Parma (+16%), che compensa il calo della pasta. Bene anche le Conserve di Nocera (+5,4%) e l’Alimentare napoletano (+9%).
Per quanto riguarda la carne, la filiera chiude il semestre con un aumento del 3,8%, trainata dai Salumi del modenese (+5,4%) e dalle Carni di Verona (+3,5%). Segnali positivi anche dai Salumi di Parma (+6%). Nel lattiero-caseario, l’incremento è del 4,1%, grazie soprattutto al Lattiero-caseario parmense (+38%), mentre arretrano la Lombardia sud-orientale (-4,4%) e la Mozzarella di bufala campana (-3,6%). Con un aumento del 59% nel semestre, pari a 390 milioni di euro in più, la filiera dell’olio si conferma la più dinamica. Il distretto dell’Olio toscano guida la crescita (+63%), seguito dall’Olio umbro (+44%) e dall’Olio e pasta del barese (+57%). La Germania si conferma il principale partner commerciale (+3,4%). Ottimi risultati anche negli Stati Uniti (+16,2%) e in Francia (+3,6%). Tra le economie emergenti, spiccano Polonia (+11,4%), Repubblica Ceca (+13,8%) e Romania (+13,4%). Nonostante le difficoltà nel secondo trimestre, le esportazioni verso la Russia crescono del 18,9% nel semestre.

Intesa Sanpaolo nel 2024 a beneficio del comparto agroalimentare e dell’ambiente ha sviluppato una serie di interventi. A cominciare dal supporto alle filiere agroalimentari attraverso Programma Sviluppo Filiere, con 170 contratti di filiera gestiti nel comparto per rafforzare le esportazioni e agevolare l’accesso al credito. Da segnalare poi l’accordo con MASAF (Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste) e Cassa Depositi e Prestiti per promuovere politiche creditizie e sinergie destinate allo sviluppo del settore agricolo e agroalimentare, anche in relazione alle misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e in base a cui Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione del settore 20 miliardi di euro per il rilancio dell’agricoltura italiana. Infine, il primo accordo nazionale da Intesa Sanpaolo e ACEA per la salvaguardia e la gestione sostenibile dell’acqua nei processi produttivi delle aziende, grazie al quale la prima Banca italiana, che mette a disposizione 20 miliardi di euro, e il primo operatore idrico a livello nazionale puntano a sviluppare nuove iniziative sistemiche con soluzioni innovative per favorire un uso efficiente dell’acqua, anche a favore delle imprese del settore agroalimentare.
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