Deloitte Private: "Il mercato del Private Equity torna ai livelli pre-pandemia"

- di: Daniele Minuti
 
È stato pubblicato il semestrale report Private Equity Confidence Survey di Deloitte Private, realizzato grazie al supporto dell'Associazione Italiana del Private Equiry, Venture Capital e Private Debt: da questa analisi, che mette sotto la lente di ingrandimento il mercato del Private Equity nei primi mesi del 2021, arrivano segnali incoraggianti dopo l'anno di difficoltà a causa della pandemia.

Si conferma infatti la risalita del settore che è riuscito a tornare ai livelli registrati prima dell'emergenza sanitaria, dato accompagnato dalla salita della fiducia degli operatori grazie al miglioramento della situazione epidemiologica e alla campagna di vaccinazioni.

"In questi mesi" - si legge nel report - "gli operatori di Private Equity e Venture Capital si sono confermati fondamentali per la ripresa, permettendo a molte aziende italiane di reperire capitali ed expertise per affrontare la crisi e di cogliere importanti occasioni di espansione anche in ambito estero. Il 95,5% dei rispondenti al sondaggio effettuerà nuovi investimenti nel corso dei prossimi mesi anche grazie alle attività di fundraising già avviate".

Proprio per questo, continua ad aumentare il numero di operazioni di PE con l'86,7% degli intervistati che si aspetta una crescita nel secondo semestre (nel report precedente era al 63%), grazie anche alla ripartenza delle attività di disinvestimento (il 53,5% stima un aumento mentre il 66,7% degli operatori le ha già programmate per fine 2021).
Il 60% degli operatori non crede che gli impatti della crisi pandemica supereranno ancora i 12 mesi, mentre viene registrato anche un positivissimo (in quanto basso) dato relativo alle opportunità di investimento abbandonate a causa del Covid. Degli intervistati, 9 su 10 si attendono un miglioramento dello scenario macroeconomico (59,3% nel report precedente sei mesi fa). Cresce anche l'interesse per le operazioni di espansione del capitale (33,3%) mentre cala la quota di chi preferisce quelle di LBO/Replacement (scende al 35,6% dal 53,7%)

Rimane elevato il dato sulle preferenze per gli investimenti in quote di maggioranza
, al 77,8%. Va infine segnalato come la maggior parte degli operatori, per evitare i rischi futuri, ha introdotto più frequentemente meccanismi di deferred consideration nella struttura delle operazioni, così come sale l'uso di quello del preferred equity.

Elio Milantoni, Partner di Deloitte Financial Advisory e M&A leader, ha commentato: "Secondo la maggioranza degli operatori, il mercato del Private Equity e del Venture Capital sarà influenzato specialmente da variabili come l’accelerazione delle vaccinazioni, dallo sviluppo di settori come Telemedicina e Health Technology, dal rilancio dell’agenda green, dall’impatto globale dello Smart Working e dalla crescita dell’E-Commerce. In particolare, gli operatori concentreranno le loro risorse sulla gestione dei flussi di cassa delle partecipate, sul risk assessment e sulla supply chain".

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