M5S: anche se i like non sono voti, Grillo deve guardare al futuro del movimento

- di: Diego Minuti
 
Non c'è bisogno d'essere esperti di indagini demoscopiche per sapere che i sondaggi non sempre si traducono in consenso elettorale o, come dice qualcuno che ne capisce veramente di politica, un ''like'' non sempre diventa un voto a favore. Eppure, nel mondo opaco della politica italiana, dove la realtà è spesso molto più complessa di quel che si vuole dare ad intendere, capita anche di vedere che il futuro del Paese venga visto attraverso la lente deformante dei social, dove tutto è fluido e per questo inattendibile. Prendete i Cinque Stelle, il cui scalpo viene conteso da Beppe Grillo (apparentemente lasciato malinconicamente da solo, a riflettere sui suoi recenti comportamenti) e il fronte contiano (che, a leggere qualche giornale tradizionalmente vicino al movimento, avrebbe raggiunto percentuali di consenso altissime, quasi "bulgare").

A leggere i commenti sui social (o quelli di dichiarazioni ufficiali da parte di questo o quell'esponente del movimento), i Cinque Stelle all'improvviso si sono accorti cosa sia il loro garante, prendendo le distanza da lui in quanto elemento destabilizzante, dopo che sino a ieri era oggetto di idolatria. Ma i social sono così, dando sfogo al momento e accantonando, per il tempo necessario a scrivere un post, la memoria del recente passato.
Che i Cinque Stelle stiano soffrendo una crisi gravissima è evidente; così come lo è abbastanza il fatto che attribuirne la genesi al solo Grillo è esagerato e comunque non rispettoso del suo ruolo. Che poi il comico sia riuscito oggi ad essere inviso a tutti (e non solo per vicende politiche) è un altro dato di fatto, generando una immagine di Giuseppe Conte, come unico possibile capo del movimento, che alla lunga potrebbe dimostrarsi un boomerang. Perché un conto è guidare un esecutivo, in nome di un partito e con il conforto di altre forze politiche, un altro è essere direttamente il responsabile della linea di un movimento che ha mostrato la sua incapacità di fermare le dilanianti dinamiche interne.

La base grillina - convinta di essere la sola a rappresentare l'onestà nel Paese - si è sempre divisa, non con eguali percentuali, tra coloro che dicono di sì a tutto, anche se questo va contro le loro stesse idee, e quelli che, invece, continuano ad avere rispetto verso il loro pensare. La prova del nove del movimento sarà, quindi, la discussione sullo statuto che Conte ha elaborato e che, sempre in base alle anticipazioni sul suo contenuto (anche alla luce della furibonda reazione di Grillo), ne farebbero il dominus incontrastato dei Cinque Stelle.
Una guida politica in solitario, sia pure supportata da una ristretta nomenklatura, composta dai soliti noti, guarda caso in maggioranza alla scadenza del secondo mandato.

Ripetiamo: Grillo si trova in questa situazione (al netto delle carte che tiene ancora coperte), dopo essere riuscito nell'impresa di strangolarsi con le sue mani, perché convinto di avere ancora il controllo della sua creatura. Ora toccherà a lui fare la prossima mossa, dal momento che accanto a Conte si stanno schierando in molti, che forse gongolano nel guardare la sperata agonia politica dell'ex comico, il cui ego è diventato talmente ingombrante da rendere urgente il suo reale ridimensionamento. Se Beppe Grillo dice di sentirsi il padre del movimento (ed in fondo è così) è probabile che faccia un passo indietro, anche se è difficile pensare che accetterà in toto l'idea di essere messo al comando di un'armata di cui lui è l'unico soldato. Ammettiamolo, lo spettacolo è sconcertante perché ingenera il sospetto che Grillo sia caduto nella provocazione tesagli ad arte nel momento in cui il futuro statuto lo ridimensiona in competenze e prerogative per lui inaccettabili.

Uno status che potrebbe indurlo alla consapevolezza di non contare più su niente e nessuno, se non il suo passato e sé stesso. Resterà fermo sulle sue idee o, come la madre del bimbo conteso di cui Salomone doveva decidere la sorte, farà un passo indietro piuttosto che vedere la sua creatura spaccarsi?
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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