Covid: la situazione è sempre più drammatica e il Governo tentenna

- di: Diego Minuti
 
I drammatici dati relativi alla pandemia delle ultime ore, al di là del valore per gli esperti, devono valere per quello che sono, senza proiezioni o scenari ipotetici. È quella che potremmo definire la realtà dei numeri, che, al di là di interpretazioni o elaborazioni, certifica una evidenza: laddove le regole sono state inasprite e fatte rispettare, il dato dei contagi scende. Al contrario dove hanno prevalso non la ragionevolezza, ma le pressioni, i condizionamenti politici, le promesse fatte al proprio elettorato, i contagi aumentano anche dove tanto si è fatto. Come in Veneto, dove gli ospedali sono ad un passo dal collasso e morti e contagi non si fermano.

Si badi bene: nelle zone non sigillate (come in quelle "rosse") i contagi non solo non rimangono stabili, ma addirittura aumentano, a conferma che purtroppo la pandemia deve spingere chi è deputato a decidere ad adottare le misure necessarie e non quelle che suggeriscono le convenienze del momento. Le festività di fine anno sono ad un passo e però il Governo ancora non decide, come se la situazione possa essere interpretata e non invece accettata e contrastata.

Già la approssimazione di alcune raccomandazioni (come quella sul numero massimo di presenti consigliato per le occasioni conviviali di Natale e Capodanno) non rassicura molto sulla sua accettazione da parte della gente, ma, se a questo ci aggiungiamo i tempi esasperatamente lunghi che il governo si sta prendendo per decidere, il quadro che ne viene fuori è sconfortante.
È un po' quel che ha detto il sindaco di Milano, Beppe Sala, quando, davanti alle immagini delle strade e delle piazze dello shopping della sua città affollate, ha affermato cose condivisibili: "A volte fare politica vuol dire fare un lavoro sporco e vuole dire prendere decisioni che non accontentato tutti. Quando sento il commissario Arcuri parlare di assembramenti irresponsabili, non ci sto. Non possiamo dare degli irresponsabili alle persone. Bisogna dire alla gente quello che può fare".

Un ragionamento semplice che sembra tradurre, in poche battute, quello che molti pensano: se non mi impongono di non fa una cosa, significa che la posso fare. Sta solo a me decidere.
Ed è quello che sa accadendo, con migliaia di persone che si accalcano davanti a negozi e bar, spesso con la mascherina abbassata, senza temere il contagio. Questo governo sembra vivere in una dimensione tutta sua, in cui il tempo non è un fattore, ma una fastidiosa variabile. Quindi, anziché decidere in fretta ci si perde in faticosi confronti tra rigoristi e aperturisti, mentre la gente - non necessariamente per proprie colpe - continua ad ammalarsi e morire.
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