Confcommercio: i consumi del Paese andranno meglio del previsto

- di: Francesco Rossi
 
Quadro economico migliore del previsto, nonostante nel terzo trimestre del 2024 la variazione del Pil sia pari a zero. 
Lo afferma Confcommercio nella propria analisi congiunturale, in base a cui le ultime revisioni dei conti nazionali trimestrali restituiscono uno scenario migliore delle previsioni, in virtù dei profili che scontano una crescita acquisita di mezzo punto rispetto ai quattro decimi delle precedenti versioni della contabilità. Considerando l’evoluzione positiva del monte retribuzioni nell’anno in corso, anche grazie ai rinnovi contrattuali nei servizi di mercato, e la crescente cubatura delle pensioni, unitamente al bonus tredicesime (400 milioni di euro circa) e all’effetto della pregressa decontribuzione (1,3 miliardi di euro sulle sole tredicesime), a cui si sommano la dinamica molto buona dell’occupazione (in crescita ad ottobre dopo la frenata di settembre) e la sostanziale sconfitta dell’inflazione, vi sono tutti i presupposti oggettivi per un bimestre novembre-dicembre favorevole per i consumi e, quindi, per il Pil.
Nella metrica grezza dell’ICC (Indicatore dei Consumi Confcommercio), l'organizzazione prevede  un +0,3% tendenziale per la spesa delle famiglie in novembre e una crescita del Pil destagionalizzato (+0,1% congiunturale, +0,9% tendenziale) anche nel mese di dicembre. Il prodotto lordo, pertanto, chiuderebbe tra 0,5 e 0,6% nella media del 2024 nella versione destagionalizzata e corretta per i giorni di calendario. Tradotto in termini di Pil effettivo, la variazione reale si attesterebbe tra +0,7% e +0,8%.
(Nella foto il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli)

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