Turismo, richiamo della montagna sempre più forte ma finisce il mito della settimana bianca

- di: Barbara Bizzarri
 

Gli italiani non sanno resistere al richiamo della montagna: questo è il dato più saliente della ricerca di Osservatorio Confcommercio-Swg. Infatti, oltre otto milioni di italiani (per la precisione, 8,3) hanno scelto la montagna come meta di vacanza tra gennaio e marzo 2024, spendendo in media, pro-capite, circa 350 euro.

Turismo, richiamo della montagna sempre più forte ma finisce il mito della settimana bianca

Secondo i dati raccolti dall’indagine nel corso del primo trimestre dell’anno, per il 62% del campione saranno vacanze brevi, con due pernottamenti a destinazione al massimo, mentre il 29% farà da tre a cinque pernottamenti. Si allontana quindi il mito della ‘settimana bianca’, un grande classico che però sembra destinato a rimanere nel passato, almeno per la maggior parte dei vacanzieri: soltanto il 9% degli italiani programma una permanenza in montagna di sette giorni o più.  La scelta della soluzione per il pernottamento vede al primo posto, per quasi la metà degli intervistati, le strutture turistico ricettive, alberghi e resort, meglio se con aree benessere attrezzate, mentre le soluzioni ricettive tipiche del contesto montano, come baite, chalet e rifugi, conquistano comunque un significativo 14%.

Per l’87% dei casi, le mete sono esclusivamente italiane: in testa il Trentino, oltre un quarto delle preferenze, seguito a distanza da Lombardia, Alto Adige e Valle d’Aosta. Seguono, nell’ordine, Veneto, Piemonte e Friuli. Le altre regioni con offerta turistica montana totalizzano complessivamente circa il 20% delle preferenze: un divario che resta significativo, considerando anche l’estensione geografica della catena degli Appennini. C’è però un 10% di amanti della neve oltre confine, principalmente sui crinali alpini di Svizzera e Francia mentre il risicato 3% degli interpellati è intenzionato a trascorrere periodi di vacanza sulle montagne sia italiane che di altri Paesi. Fra tutti gli appassionati di montagna, però, solo uno su tre ha come interesse principale lo sport, che si tratti di sci alpino, di fondo, o altre discipline.

Se si esclude il 40% che almeno menziona, tra i propri progetti, l’effettuazione di escursioni naturalistiche, il popolo dei fans della montagna sceglie riposo e relax, degustazioni eno-gastronomiche, visita a mercatini tipici, spa e centri benessere. Una tendenza che ha profondamente modificato, negli anni, le caratteristiche dell’offerta di servizi turistici in montagna, contribuendo anche a rendere i flussi meno immediatamente dipendenti dalle condizioni dell’innevamento, un’incognita ormai sempre più rilevante e difficile da controllare.

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