Confcommercio: "Bene le misure contro il caro bollette ma bisogna fare di più"

- di: Daniele Minuti
 
Giovanni Acampora, membro di Giunta Confcommercio incaricato per la Transizione ecologica e la Sostenibilità, ha parlato in audizione alla Camera sul decreto-legge relativo alle modalità di contenimento dei costi per energia elettrica e gas naturale. E con le sue parole ha espresso il pensiero della Confederazione relativo alle misure messe in atto dal Governo.

In audizione alla Camera, Confcommercio chiede misure incisive contro il caro bollette

Secondo Acampora, il decreto legge approvato si muove nella giusta direzione perché mira a mitigare i rincari per famiglie e imprese ma servirà fare un passo in più per contrastare l'impatto sui valori delle materie prime energetiche anche a fronte del conflitto in Ucraina.

Acampora ha spiegato: "Occorrono scelte europee tempestive e adeguate alla portata delle sfide in campo. È necessario, cioè, che l’Europa proceda speditamente in direzione di una compiuta e comune politica energetica e che si promuova un Energy Recovery Fund finanziato da un comune debito pubblico europeo. Inoltre, l’annunciato nuovo regime temporaneo in materia di aiuti di stato dovrebbe assicurare misure di sostegno realmente inclusive di ogni settore economico danneggiato dalla crisi in atto, consentendo compensazioni anche degli extra costi generati dal caro carburanti. Sul fronte interno, è urgente adottare misure realmente incisive anche attraverso il ricorso allo scostamento di bilancio, sia ai fini di adeguati ristori per le imprese in linea con quanto indicato nella Comunicazione “REpowerEU”, sia per la sterilizzazione degli oneri generali di sistema. In particolare, occorre introdurre un contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, per un’adeguata compensazione degli extra costi che l'eccezionale innalzamento dei prezzi delle commodities ha prodotto a carico delle imprese. Si pensi, in particolare e a titolo d’esempio, al commercio alimentare, alla filiera del turismo e ai pubblici esercizi, al settore dei trasporti e della logistica e, più in generale, alle superfici di vendita e dei servizi caratterizzate da una forte incidenza dei consumi di energia. Contro i gravi effetti del caro carburanti, andrebbero, poi, rafforzati gli interventi previsti dal decreto, affiancando ad una sterilizzazione degli incrementi dell’IVA, misure più specifiche: l’introduzione di un credito d’imposta per compensare l’aumento del prezzo industriale del gasolio e l’estensione al metano per autotrazione dell’Iva ridotta al 5%".

Secondo il rappresentante di Confcommercio, servirà affrontare il problema della dipendenza da forniture estere che rende il nostro paese soggetto a troppe incertezze, oltre che pragmatismo per gestire il processo di transizione energetica trovando equilibrio fra sostenibilità ambientale e quella economico-sociale. Inoltre servirà ridimensionare il prelievo fiscale su carburante e settori di trasporti e mobilità, che ha raggiunto livelli troppo alti (l'accisa sul gasolio in Italia è la più alta in Europa). 

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