Concorrenza: è arrivato il redde rationem tra il governo Usa e Google

- di: Redazione
 
La giornata odierna potrebbe essere decisiva nel braccio di ferro tra il governo americano e Google, sulla base della normativa antitrust sulla quale vegliano i regolatori americani. Nel tentativo di fermare il dominio di Google su Internet, il governo lancia il più grande processo antitrust statunitense dell'ultimo quarto di secolo. Il nodo del procedimento (che vedrà nelle prossime 10 settimane impegnati gli avvocati federali e i procuratori generali statali davanti al giudice distrettuale Amit Mehta) é il tentativo delle autorità americane di dimostrare che Google ha ''truccato'' il mercato bloccando il suo motore di ricerca come scelta predefinita in una pletora di luoghi e dispositivi. La decisione del giudice non dovrebbe arrivare prima dell'inizio del prossimo anno. Se Mehta riterrà che Google ha infranto la legge, un altro processo deciderà quali misure dovrebbero essere adottate per ''punire'' la società.

Concorrenza: è arrivato il redde rationem tra il governo Usa e Google

Davanti al giudice è probabile che sfilino, in qualità di testimoni, i massimi dirigenti di Google e della sua società madre Alphabet, così come quelli di altre potenti società tecnologiche.
Il Dipartimento di Giustizia ha intentato una causa antitrust contro Google quasi tre anni fa durante l’amministrazione Trump, accusando la società di aver utilizzato la sua posizione dominante nella ricerca su Internet per ottenere un vantaggio ingiusto rispetto ai concorrenti. Una condizione che, secondo gli avvocati governativi, è stata raggiunta proteggendo il suo franchising, di fatto sborsando miliardi di dollari ogni anno per diventare il motore di ricerca predefinito sull'iPhone e sui browser web. Ma le accuse contro Google sono più ampie. I regolatori statunitensi imputano alla società anche di avere manipolato il mercato a suo favore, con l'abbinamento del suo motore di ricerca al suo software Android per smartphone, come sola opportunità per accedere all'app store Android.

Google, come naturale, respinge le accuse ricordando di avere molti concorrenti e che i continui miglioramenti al suo motore di ricerca spiegano perché le persone continuano quasi istintivamente a tornare su di esso.
Oggi, la società madre di Google, Alphabet, vale 1,7 trilioni di dollari e impiega 182.000 persone, con la maggior parte del denaro proveniente da 224 miliardi di dollari di vendite pubblicitarie annuali che fluiscono attraverso una rete di servizi digitali.
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