Florovivaismo, Coldiretti: "+47% di fiori stranieri minaccia 27.000 aziende italiane"

- di: Barbara Leone
 
Le importazioni di fiori stranieri in Italia hanno registrato un incremento del 47%, un fenomeno dovuto soprattutto alle triangolazioni dall’Olanda, che consente l’arrivo nel nostro Paese di prodotti coltivati in nazioni extra UE. Qui, spesso, le regole europee su tutela ambientale e diritti dei lavoratori non trovano applicazione. Questo trend rischia di compromettere un settore che rappresenta un’eccellenza del Made in Italy, con un fatturato di oltre 3,2 miliardi di euro (+22% rispetto a dieci anni fa), 27.000 aziende e quasi 200.000 lavoratori. A lanciare l’allarme è Coldiretti, in occasione dell’Assemblea nazionale dei fiori Made in Italy a Sanremo, organizzata in collaborazione con Assofloro, Affi, Comune di Sanremo, Myplant&Garden e la Camera di Commercio delle Riviere di Liguria. All’evento hanno partecipato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, Nada Forbici, presidente di Assofloro, e Cristiano Genovali, presidente di Affi, per discutere del futuro della floricoltura italiana e delle sue sfide. A pesare è soprattutto la concorrenza sleale dall’estero “guidata” dall’Olanda, che importa fiori da paesi extracomunitari per rivenderli sul mercato comunitario.

Florovivaismo, Coldiretti: "+47% di fiori stranieri minaccia 27.000 aziende italiane"

Si tratta spesso di prodotti come le rose in Kenya o in Colombia, che vengono coltivati grazie allo sfruttamento di minori e donne, oltre all’impiego di sostanze vietate in Europa da decenni. L’Olanda rappresenta il principale fornitore dell’Italia, con oltre i 2/3 del totale delle importazioni, e un incremento delle vendite del 55% in quantità nel 2023, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat.

“Dobbiamo salvaguardare il prodotto florovivaistico italiano applicando il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i fiori che entrano nel nostro Paese rispettino le stesse regole di quelli nazionali in termini di rispetto dell’ambiente e di tutela dei diritti dei lavoratori – sottolinea Ettore Prandini, presidente di Coldiretti -. Ma occorre anche l’applicazione del Decreto 198/21 a tutela delle aziende agricole contro le Pratiche Commerciali Sleali, con la conoscenza dei costi di produzione e l’etichettatura d’origine per valorizzare il lavoro dei nostri florovivaisti. Per combattere gli effetti dei cambiamenti climatici e i sempre più frequenti attacchi di insetti alieni è inoltre necessario promuovere lo sviluppo delle soluzioni di agricoltura 5.0, comprese le Tea, le nuove tecniche genomiche”.

L’Assemblea è stata un’occasione per condividere conoscenze, innovazioni e visioni future sulla floricoltura italiana, per esaltare i primati e le distintività di piante e fiori Made in Italy, portando all’attenzione delle Istituzioni, dei decisori politici, dell’opinione pubblica e dei consumatori finali le garanzie di origine, di sostenibilità e di qualità del prodotto florovivaistico italiano,  Un’eccellenza del Made in Italy riconosciuta in tutto il mondo, che sta però vivendo un momento difficile a causa delle importazioni selvagge, degli alti costi di produzione, delle pratiche commerciali sleali e, ultimo ma non da ultimo, degli effetti dei cambiamenti climatici.

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