Clima, allarme dell’OMM: "Pianeta sull’orlo del baratro"

- di: Barbara Bizzarri
 

"Il pianeta è sull'orlo del baratro": questo è l’allarme lanciato dal segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, e dall'Organizzazione meteorologica mondiale da Ginevra durante la conferenza stampa di presentazione del report sull'anno 2023, in merito ai cambiamenti climatici e alle emergenze relative al riscaldamento globale. A tenere la conferenza, la segretaria generale del WMO, Celeste Saulo. Lo scorso anno le temperature hanno superato tutti i record, le ondate di caldo hanno colpito gli oceani e i ghiacciai hanno subito riduzioni drammatiche: la conferma dei dati preliminari secondo cui il 2023 è stato di gran lunga l'anno con le temperature più alte, concludendo il "periodo di 10 anni più caldo mai registrato".

Clima, allarme dell’OMM: "Pianeta sull’orlo del baratro"

Guterres ha anche aggiunto che "La Terra sta lanciando una richiesta di soccorso",  sottolineando che "l'inquinamento da combustibili fossili sta creando un caos climatico fuori scala" e avvertendo che "i cambiamenti si stanno accelerando". Secondo il rapporto, l'anno scorso la temperatura media in prossimità della superficie era di 1,45 gradi Celsius al di sopra dei livelli preindustriali, pericolosamente vicina alla soglia critica di 1,5 gradi che i Paesi avevano concordato di non voler superare negli accordi sul clima di Parigi del 2015. "Il rapporto – commenta Saulo - dovrebbe essere visto come un allarme rosso per il mondo". Esaminando i dati, l'organizzazione ha scoperto che "i record sono stati ancora una volta battuti, e in alcuni casi distrutti", avvertendo che i numeri "hanno dato un nuovo significato inquietante alla frase ‘fuori scala'".

Dal rapporto è emerso però che il problema non è solo l'aumento delle temperature: "ciò a cui abbiamo assistito nel 2023, in particolare con il calore senza precedenti dell'oceano, il ritiro dei ghiacciai e la perdita del ghiaccio marino antartico, è motivo di particolare preoccupazione". Una scoperta particolarmente preoccupante è che lo scorso anno le ondate di caldo marino hanno colpito quasi un terzo dell'oceano globale in una giornata media. Entro la fine del 2023, oltre il 90% degli oceani ha sperimentato ondate di caldo in un determinato momento dell'anno, si legge nel rapporto. Queste ondate di caldo marino più frequenti e intense avranno "profonde ripercussioni negative sugli ecosistemi marini e sulle barriere coralline", avverte ancora Saulo.

Inoltre, i ghiacciai hanno subito la più grande perdita di ghiaccio da quando sono iniziate le registrazioni nel 1950, "causata dallo scioglimento estremo sia nel Nord America occidentale che in Europa". Diminuisce anche l'estensione del ghiaccio marino antartico, "di gran lunga la più bassa mai registrata".

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