Dopo le dimissioni del Ceo, Toshiba valuta offerta d'acquisto di CVC Capital Partners

- di: Redazione
 
Le improvvise dimissioni di Nobuaki Kurumatani da presidente ed amministratore delegato della Toshiba potrebbero determinare un approccio più cauto (quindi di una certa disponibilità a prenderla in esame senza posizioni preconcette) alla recente proposta di acquisizione da parte della società di private equity britannica CVC Capital Partners. È questa la sensazione che si coglie in queste ore negli ambienti finanziari giapponesi.
Kurumatani ha presentato le sue dimissioni dalle cariche nel corso di una riunione di emergenza del consiglio di amministrazione, dopo l'offerta di acquisto.
L'annuncio di Kurumatani, stando a fonti interne alla Toshiba, avrebbe bruciato sul tempo l'iniziativa di alcuni azionisti che erano sul punto di presentare una mozione per rimuoverlo dall'incarico. Quindi, per alcuni vertici della società, le dimissioni sarebbero state conseguenza di queste pressioni.

Toshiba, comunque, dovrà prendere in considerazione l'offerta di acquisizione anche dopo la partenza di Kurumatani. Peraltro una delle principali premesse alla base dell'offerta di acquisto era la risoluzione della lotta tra Kurumatani e i fondi di investimento stranieri, che figurano tra i principali azionisti dell'azienda.
Quindi, secondo alcuni analisti, con Kurumatani fuori dai giochi, lo scontro potrebbe calare d'intensità.
La proposta di acquisizione di CVC Capital Partners, se accettata, privatizzerebbe Toshiba. Una possibilità che gli attuali dirigenti dicono di vedere con preoccupazione. Uno di loro, citato dall'Asahi Shimbun con garanzia dell'anonimato, ha detto che nell'operazione "ci sono molti aspetti negativi, come l'acquisizione di ulteriori fondi per la gestione aziendale". In ogni caso il prossimo passo per Toshiba sarebbe l'istituzione di una task force interna, che studi l'offerta di buyout, e di un comitato speciale (composto da esperti), per deliberare sulla proposta.
Secondo quanto si è appreso, spetterà a Satoshi Tsunakawa, l'ex presidente della società (dal giugno 2016 all'aprile 2020) che si è fatto da parte per lasciare la sua poltrona a Kurumatani, assumere le due cariche oggi vacanti.

Alla fine del 2017, Tsunakawa ha deciso che Toshiba avrebbe dovuto ricevere iniezioni di capitale da circa 60 fondi di investimento esteri, alcuni dei quali hanno poi contestato la gestione aziendale di Kurumatani, nominato presidente in un momento in cui la società era alle prese con uno scandalo contabile, oltre alle enormi perdite relative alla sua controllata statunitense, Westinghouse Electric, che si occupa di energia nucleare.
Come presidente della società, Kurumatani è riuscito a raggiungere molti obiettivi aziendali, portando al ritorno di Toshiba nella fascia più importante della Borsa di Tokyo nel gennaio 2021 dopo che la società era stata retrocessa nella seconda sezione circa tre anni e mezzo prima.
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