Il ministro Carfagna lancia da Sorrento la sfida: il Sud diventi protagonista
- di: Redazione
E se il Sud non fosse il ''grande malato'' che una certa narrazione propone, a pie' sospinto, anche davanti ad evidenze che sono totalmente diverse? E se, invece, dal Sud fosse raccolta la sfida per un rilancio che, nel rispetto di prerogative e peculiarità, si armonizzi con il resto della realtà produttiva del Paese e dell'immensa regione del Mediterraneo?
Ipotesi, forse, ma da oggi con una base di ragionata fattibilità, come sembra emergere dalla prima edizione del Forum “Verso Sud”, in corso di svolgimento a Sorrento, voluto fortemente dal Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna che ha trovato in The European House – Ambrosetti non un semplice partner operativo, ma un punto di riferimento forte grazie all'esperienza consolidata, accumulata nell'organizzazione del meeting di Cernobbio.
Mara Carfagna interviene nel forum "Verso Sud"
L'evento di Sorrento - che si articola in due giorni caratterizzati da una fittissima agenda, tra dibattiti e workshop, con la partecipazione delle massime cariche istituzionali, dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a quelli della Camera, Roberto Fico, e del Consiglio, Mario Draghi - ha avuto come obiettivo quello di presentare una visione e una agenda di sviluppo per il Sud Italia, puntando sul ruolo di snodo strategico e piattaforma di connessione per l’Europa nella macro-area di riferimento del Mediterraneo e del Mediterraneo Allargato.
Lunghissimo l'elenco delle personalità presenti, a conferma che il tema, e quindi l'importanza strategica del Mediterraneo Allargato hanno per la politica, non solo nazionale. The European House – Ambrosetti, su impulso del Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, ha realizzato un’analisi socioeconomica dell’area (un Libro bianco) per comparare, con una chiave scientificamente innovativa, il Sud Italia con i Paesi del Mediterraneo e tre aree benchmark (media della sponda Nord del Mediterraneo, della Sponda Sud e del Mediterraneo Allargato) lungo quattro direttrici di analisi: economico, sociale, energetico e dell’innovazione.
Una analisi che, confrontando realtà anche profondamente diverse ed elaborando migliaia di informazioni e documenti, ha un risultato che sorprende, ma fino a un certo puto, collocando il Sud del Paese nell'ambito delle dieci migliori realtà nazionali nella Top-10 dei Paesi per ciascuna delle quattro ''aree''.
Basta prendere, come esempi, la classifica relativa al domino economico, dove il Sud Italia si colloca al sesto posto su 20 Paesi, con un punteggi superiore alla media, e quella del settore energetico, dove le nostre regioni meridionali hanno un punteggio di 0,61, cioè molto al di sopra della media di 0,49.
''Nel complesso" - scrive The European House- Ambrosetti - "la classifica restituisce un’immagine significativamente più approfondita ed attrattiva del Sud Italia di quella generalmente conosciuta e diffusa, proprio in virtù del cambio di paradigma che considera questo territorio con riferimento all’area del Mediterraneo e del Mediterraneo Allargato, anziché compararlo all’UE o considerare le singole Regioni che lo compongono in un quadro nazionale''.
Se questo è l'aspetto socio-economico, con riflessi anche nel settore energetico, significativo il giudizio politico che, dell'evento fa il ministro Carfagna, quando sottolinea, con evidente soddisfazione, che ''a Sorrento non abbiamo portato il solito 'libro dei sogni' del Sud, ma una visione progettuale già incardinata e sostenuta da colossali investimenti europei, che da qui a cinque anni cambierà radicalmente il Mezzogiorno italiano''.
Il ministro per il Sud e la Coesione territoriale ha poi voluto aggiungere, quasi a volere ricordare lo sforzo che il governo sta portando avanti per fare uscire il Paese dalla crisi che l'ha attanagliato per troppo tempo: ''Forse non tutti se ne sono ancora resi conto ma, il PNRR è il più grande strumento di politica industriale attivato negli ultimi decenni. 'Mette a valore' le potenzialità ben descritte dal Libro Bianco e avvia il processo per qualificare l’Italia e il suo Sud nella direzione che indichiamo: polo della trasformazione e distribuzione dell’agroalimentare; hub logistico e energetico del Mediterraneo, centro di innovazione tecnologica e scientifica, luogo attrattore di turismo e nuovi residenti, ponte necessario tra l’Europa e il continente più giovane e promettente, l’Africa''.
Alle parole di Mara Carfagna fanno eco quelle di Valerio De Molli, Managing partner e Ceo, di The European House-Ambrosetti: ''Nell’attuale contesto di rinnovata centralità del Mediterraneo, il nostro Paese può giocare un ruolo fondamentale nella ricostruzione del proprio ruolo di forza geopolitica, economica e socio-culturale trainante in questa macro-regione". ''Considerato il perimetro esteso" - ha detto ancora De Molli - "il Mediterraneo Allargato conta 45 Paesi che generano oltre 12 trilioni di Dollari di PIL e accolgono al loro interno 1,2 miliardi di abitanti, pari rispettivamente al 14,5% e al 15,5% del totale mondiale. È in questa cornice che riteniamo che il Sud Italia - grazie ai suoi asset e al suo posizionamento - possa giocare una sfida di protagonismo, offrendo soluzioni e proposte all’Europa nel suo complesso''.
A conferma della complessità del lavoro di The European House - Ambrosetti, basta ricordare che nel Libro bianco sono elencate le aree identificate per il rilancio del Sud Italia: il ruolo centrale dell’Economia del Mare per la competitività, attrattività e crescita del Sud Italia e del Mediterraneo; i nuovi corridoi energetici e la sfida della green transition come cardini del Mediterraneo del futuro; gli investimenti infrastrutturali e il nuovo modello di valutazione per dispiegarne gli effetti positivi; lo sviluppo del settore turistico a beneficio dei territori, per un Sud più attrattivo nel Mediterraneo; le specializzazioni produttive nelle nuove catene globali del valore; il Sud Italia come centro di competenze per le Università dell’area del Mediterraneo. A queste si aggiungono la comunicazione della nuova visione e del nuovo ruolo del Mezzogiorno e la governance necessaria per realizzare la nuova visione e massimizzarne i benefici.