Un nuovo approccio alla gestione dei flussi migratori è stato al centro della riunione informale tenutasi ieri a Bruxelles, promossa dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni insieme ai leader di Danimarca e Paesi Bassi, Mette Frederiksen e Dick Schoof. L’incontro, svoltosi a margine del Consiglio europeo, ha visto la partecipazione anche dei capi di governo di Cipro, Grecia, Malta, Repubblica Ceca, Polonia, Svezia e Ungheria, oltre alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Un appuntamento cruciale per discutere di strategie comuni in tema di migrazione, uno dei dossier più delicati dell’agenda europea, reso ancora più urgente dalle tensioni lungo le principali rotte migratorie del Mediterraneo e dell’Est Europa.
Bruxelles, migranti al centro: Meloni spinge su "soluzioni innovative"
Secondo quanto riferito da Palazzo Chigi, il dibattito si è concentrato su due temi principali: la definizione e il rafforzamento dei concetti di “Paese sicuro” e “Paese terzo sicuro” e l’esplorazione di soluzioni innovative per contrastare i flussi migratori irregolari. Meloni ha sottolineato la necessità di intervenire in maniera decisa per spezzare il “modello di business” dei trafficanti di esseri umani, proponendo al contempo un sistema che consenta agli Stati membri di concentrare gli sforzi di accoglienza su chi ha realmente diritto alla protezione internazionale. “Non possiamo permettere che le reti dei trafficanti continuino a prosperare sfruttando la disperazione delle persone – ha dichiarato la premier –. Dobbiamo creare un sistema equo ed efficace che tuteli i diritti fondamentali ma che garantisca, allo stesso tempo, il rispetto delle regole”.
La presidente von der Leyen ha presentato i principali filoni di lavoro individuati nella lettera inviata lunedì scorso ai leader europei, annunciando la prossima introduzione di un nuovo quadro giuridico sui rimpatri. “L’obiettivo è creare una cornice normativa chiara, che consenta agli Stati membri di agire in maniera più rapida ed efficace nei casi di migrazione irregolare”, ha spiegato von der Leyen, sottolineando che la proposta sarà sul tavolo della Commissione nei primi mesi del 2025.
Tra le ipotesi operative discusse, grande interesse ha suscitato il modello Italia-Albania, che prevede accordi bilaterali per la gestione dei migranti in Paesi terzi sicuri. Una soluzione che, secondo i leader presenti, potrebbe rappresentare un punto di partenza per la creazione di “returns hubs” fuori dai confini dell’Unione, strutture dedicate al rimpatrio volontario assistito. A tal proposito, Meloni ha evidenziato l’importanza di collaborare con organizzazioni internazionali come l’UNHCR e l’IOM per garantire il rispetto dei diritti umani e la sicurezza lungo le principali rotte migratorie.
L’incontro ha visto emergere un consenso unanime sull’esigenza di rafforzare il coordinamento tra gli Stati membri e di adottare un approccio comune per affrontare una questione che continua a dividere l’Europa. I leader hanno espresso apprezzamento per l’approccio operativo della Commissione e per il lavoro di sintesi contenuto nelle Conclusioni in tema di migrazione in approvazione al Consiglio europeo.
Meloni ha ribadito l’importanza di agire in maniera rapida ed efficace, puntando su una politica migratoria che coniughi solidarietà e responsabilità. “Non possiamo più permetterci di affrontare il fenomeno migratorio con divisioni interne e strategie frammentate – ha concluso la premier –. L’Europa ha bisogno di una visione condivisa che metta al centro sicurezza, legalità e rispetto per i diritti fondamentali”.
La riunione, pur informale, ha rappresentato un momento cruciale per tracciare una direzione comune sul tema della migrazione, uno dei nodi centrali del futuro dell’Unione. In un contesto globale sempre più complesso, i leader hanno concordato sull’urgenza di costruire un sistema migratorio europeo che sia all’altezza delle sfide del presente, capace di coniugare efficienza, giustizia e solidarietà.