Piazza Affari in rosso mentre l’Europa resta cauta: focus su valute e materie prime

- di: Redazione
 
Le Borse europee hanno vissuto una giornata di scambi caratterizzata dalla prudenza, con movimenti limitati e pochi scossoni significativi. A differenza degli altri principali listini del Vecchio Continente, Milano si distingue per un segno negativo che riflette un sentiment più debole degli investitori.

I mercati europei: andamento misto
L’indice DAX di Francoforte ha chiuso pressoché invariato, con un lieve rialzo dello 0,05%. Londra ha mostrato una maggiore vitalità, con il FTSE 100 in crescita dello 0,22%, mentre Parigi ha registrato una performance più solida, con il CAC 40 che è avanzato dello 0,41%.
A Milano, il FTSE MIB ha registrato una flessione dello 0,36%, chiudendo a 27.852 punti. Anche il FTSE Italia All-Share ha segnato un calo dello 0,31%. Performance migliori sono arrivate dai listini delle medie e piccole capitalizzazioni: il FTSE Italia Mid Cap ha guadagnato lo 0,35%, mentre il FTSE Italia Star ha chiuso in rialzo dello 0,32%.

Titoli in evidenza: rialzi e ribassi a Piazza Affari
Tra i principali titoli del FTSE MIB, DiaSorin si è distinta positivamente con un incremento del 2,16%, seguita da Buzzi (+1,72%), Snam (+1,51%) e Italgas (+1,36%).
Sul fronte opposto, Telecom Italia è stato il titolo più penalizzato, con una perdita dell’1,57%, seguita da Stellantis (-1,57%), ENI (-1,38%) e Pirelli (-1,28%). Tra le medie capitalizzazioni, Webuild ha segnato un rialzo del 2,43%, mentre Banco di Desio e della Brianza (+2,09%) e Alerion Clean Power (+1,80%) hanno contribuito al buon andamento del FTSE Italia Mid Cap. Al contrario, D’Amico ha subito un ribasso del 2,06%, accompagnata da Newlat Food (-1,85%) e Brembo (-1,66%).

Spread Btp/Bund e rendimento dei titoli di Stato

Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi si è mantenuto stabile a quota 111 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,60%. Questa stabilità riflette un clima di attesa da parte degli investitori, che monitorano con attenzione gli sviluppi economici e politici in Europa.

Valute: euro sotto pressione

Sul mercato valutario, l’euro ha subito una leggera flessione nei confronti del dollaro, con un calo dello 0,32% che ha portato il cambio a quota 1,0850. Questo andamento è legato alle attese per nuovi dati macroeconomici e alle politiche monetarie divergenti tra la Banca Centrale Europea e la Federal Reserve.

Materie prime: oro e petrolio in primo piano

Sul fronte delle materie prime, l’oro si è confermato in territorio positivo, con un rialzo dell’1,07% che lo ha portato a 2.737,8 dollari l’oncia. Questo movimento è attribuibile alla crescente domanda di beni rifugio in un contesto di incertezza economica.
Il petrolio, invece, ha registrato un calo dello 0,66%, con il WTI scambiato a 79,45 dollari al barile. La flessione riflette i timori di una possibile contrazione della domanda globale, aggravati dai recenti dati economici deboli provenienti dalla Cina.

Prospettive e dichiarazioni
La giornata di scambi riflette un atteggiamento di cautela da parte degli investitori, che attendono segnali più chiari sull’andamento dell’economia globale. Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della BCE, ha recentemente dichiarato: “L’inflazione nell’Eurozona sta mostrando segnali di rallentamento, ma rimaniamo pronti a intervenire in caso di nuove pressioni sui prezzi”.

Analisi generale

Il clima generale nei mercati continua a essere influenzato da numerosi fattori, tra cui l’incertezza geopolitica, le politiche monetarie restrittive e i segnali di rallentamento economico in diverse aree del mondo. Gli investitori restano in attesa di sviluppi significativi che possano indirizzare con maggiore chiarezza le loro strategie di investimento.

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