Borse: i mercati asiatici all'insegna della cautela, aspettando novità dalla Federal Reserve

- di: Redazione
 
Le borse della regione Asia-Pacifico hanno mostrato oggi una grande cautela, con un andamento contrastato. L'attenzione è tutta concentrata sull'imminente discorso che il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, farà e dal quale gli analisti si attendono chiarezza sulle prossime scelte di politica monetaria dell'a Banca centrale americana. Comunque l'andamento delle contrattazioni ha risentito del buon andamento di Wall Strett, che ha beneficato di resoconti sugli utili delle principali aziende statunitensi migliori del previsto.

Borse: i mercati asiatici all'insegna della cautela, aspettando novità dalla Federal Reserve

A Jackson Hole, nel Wyoming, è in programma la conferenza annuale dei banchieri centrali, che ha in agenda un intervento di Powell, da cui si aspettano indizi sull'agenda che la Federal Reserve intende darsi a partire da settembre per il taglio dei tassi di interesse, dopo che sono stati portati ai massimi degli ultimi vent'anni per sconfiggere l'inflazione, che non è stata ancora, comunque, completamente riportata al target - il 2% annuo - che la banca centrale ha fissato.

Tornando alle borse asiatiche e australiana, l'indice di riferimento giapponese Nikkei 225 ha guadagnato lo 0,6% nelle contrattazioni mattutine, attestandosi a 38.190,85. Da parte sua l'indice australiano S & P/ASX 200 è salito dello 0,2%, a 8.029,40. In arretramento invece il principale indice sudcoreano, il Kospi, che ha lasciato lo 0,1% a 2.697,43.
L'Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,1% a 17.413,42, mentre l'indice Shanghai Composite è rimasto pressoché invariato a 2.855,16.
Ieri, a Wall Street, l' S & P 500 è salito dello 0,4%, tornando a 5.620,85. In crescita anche il Dow Jones Industrial Average (+ 0,1% a 40.890,49) e il tecnologico Nasdaq Composite (+ guadagnato lo 0,6% a 17.918,99).
Il rendimento del Treasury decennale è in calo da aprile su queste aspettative. Mercoledì è sceso un po' di più, attestandosi al 3,79% dal 3,81% di martedì sera.

Una revisione preliminare pubblicata dal governo degli Stati Uniti ha attestato che l'economia ha creato 818.000 posti di lavoro in meno nell'anno fino a marzo rispetto a quanto riportato in precedenza. Si tratta di un numero elevato e si aggiunge alle prove che mostrano un mercato del lavoro in raffreddamento.
Nel trading energetico, il greggio di riferimento statunitense è sceso di 16 centesimi a 71,77 dollari al barile. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è sceso di 8 centesimi a 75,97 dollari al barile.
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