Borsa: Europa debole a meta' giornata, a Milano (-0,19%) giu' Tim
- di: RCor
Mattinata di vendite sulle Borse europee, che cercano spunti dalle trimestrali e aspettano indicazioni sulla traiettoria della politica monetaria Usa dalla pubblicazione del Beige Book della Federal Reserve. Ad alimentare il clima di incertezza - in quella che e' la terza seduta consecutiva di ribassi - e' anche lo scenario politico americano, che appare in bilico tra Kamala Harris e Donald Trump in vista delle elezioni. A meta' seduta il Ftse Mib di Piazza Affari cede lo 0,29%. Fa peggio Parigi (-0,88%) appesantita dal -3,68% di L'Oreal dopo il rallentamento delle vendite nel terzo trimestre a causa del calo della domanda cinese. Cede lo 0,45% Francoforte, mentre Londra segna -0,37% e Amsterdam -0,51%. Tra i principali titoli milanesi, Tim perde il 3% dopo le perquisizioni della Guardia di Finanza a un manager della societa' per l'ipotesi di corruzione tra privati. In rosso le banche (Mps -2,48%) in un settore appesantito dal -1,9% di Deutsche Bank a Francoforte dopo conti in chiaroscuro. Bene invece Stellantis (+2,98%), che approfitta insieme al comparto della revisione al rialzo dei target da parte di General Motors, e StMicroelectronics (+2,29%) incoraggiata dalle indicazioni arrivate da Texas Instruments. Sul mercato valutario, la prospettiva di un Fed piu' cauta sul taglio dei tassi spinge il dollaro ai massimi da tre mesi. L'euro vale cosi' 1,0778 dollari da 1,0800 ieri in chiusura. Debole lo yen, in vista delle elezioni giapponesi nel week end: la divisa nipponica e' indicata a 164,71 per un euro (da 163,00) e 152,83 per un dollaro (da 150,90). Sul fronte dell'energia, la situazione geopolitica globale pesa sul prezzo del petrolio: il future dicembre sul Wti cede il 2,02% a 70,29 dollari al barile e l'analoga consegna sul Brent perde l'1,89% a 74,60 dollari. In lieve rialzo il prezzo del gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam, dove il contratto di riferimento segna +1,1% a 41,2 euro al megawattora. L'oro aggiorna i record: la consegna spot ha toccato un massimo a 2.758,37 dollari l'oncia e ora segna +0,02% a 2.749,60 dollari, mentre i future segnano +0,13% a 2.763,45 dollari.