Borse: nervosismo sui mercati asiatici, aspettando i dati sull'occupazione in Usa

- di: Redazione
 
I mercati azionari della regione Asia-Pacifico hanno mostrato segni di nervosismo, nell'attesa che oggi siano ufficializzati i dati sui posti di lavoro negli Stati Uniti.
Le borse di Shanghai, Hong Kong e Seul hanno chiuso in terreno positivo, a differenza di Tokyo e Sydney.
Ieri Wall Street per il terzo giorno consecutivo ha chiuso con il segno ''meno'', dopo che la Banca d'Inghilterra ha alzato il suo tasso di prestito di riferimento al massimo degli ultimi quindici anni, anticipando che potrebbe ancora rimanere alto.

Borse: nervosismo sui mercati asiatici, aspettando i dati sull'occupazione in Usa

L'indice Shanghai Composite è salito dello 0,6% a 3.301,26 dopo che giovedì il governatore della banca centrale cinese ha dichiarato agli sviluppatori immobiliari che sarebbero stati autorizzati a raccogliere più denaro vendendo obbligazioni. Una decisione che facilita ulteriormente i controlli sul debito imposti nel 2020 e che hanno contribuito a mandare in crisi il settore.L'Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato l'1,2% a 19.649,78, mentre il Nikkei 225 di Tokyo ha perso lo 0,1% a 32.129,49.

Il Kospi di Seul è avanzato dello 0,1% a 2.607,90, mentre l'S&P-ASX 200 di Sydney ha perso meno dello 0,1% a 7.307,80.
L'indiano Sensex ha aperto dello 0,6% a 65.674,90. Le borse di Nuova Zelanda e Thailandia hanno guadagnato, al contrario di quelle di Singapore e Indonesia.
A Wall Street, l'S &P è sceso dello 0,2% a 4.501,89. Il Dow Jones Industrial Average ha perso lo 0,2% a 35.215,89 e il Nasdaq Composite è sceso dello 0,1% a 13.959,72.
Oggi il governo degli Stati Uniti avrebbe dovuto pubblicare il suo ultimo aggiornamento sul mercato del lavoro, inaspettatamente forte, cosa che potrebbe costituire uno dei fattori cui la banca centrale degli Stati Uniti guarderà quando dovrà decidere su possibili nuovi aumenti dei tassi.

Ieri i rendimenti dei Treasury nel mercato obbligazionario sono aumentati. Nei mercati dell'energia, il greggio USA di riferimento ha guadagnato 20 centesimi a 81,75 dollari al barile nel trading elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, la base dei prezzi per i petroli internazionali, ha guadagnato 14 centesimi a 85,28 dollari al barile a Londra.
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