Borse: inizia male la settimana di contrattazioni nella regione Asia-Pacifico
- di: Redazione
Negativo inizio di settimana per i mercati asiatici, condizionati dall'andamento non positivo delle borse cinesi, dopo che l'autorità di regolamentazione del mercato di Pechino ha annunciato un ennesimo giro di vite regolamentare, a tutela dei piccoli investitori. L'indice Shanghai Composite è scivolato di oltre il 2% prima di recuperare parte del terreno perduto.
Borse: inizia male la settimana di contrattazioni nella regione Asia-Pacifico
Ieri l'autorità di regolamentazione cinese ha annunciato che raddoppierà l’applicazione delle misure contro crimini finanziari, come la manipolazione del mercato e le vendite allo scoperto dannose. Si tratta dell'ennesima mossa decisa negli ultimi giorni, senza che però esse abbiano rassicurato gli investitori, che da mesi ritirano denaro dai mercati. La scorsa settimana, le azioni cinesi hanno chiuso la settimana peggiore degli ultimi cinque anni.
A rendere più cupe le prospettive ci sono stati altri fattori. Come le dichiarazioni dell'ex presidente americano Donald Trump, probabile candidato repubblicano per le elezioni di novembre, che ha detto che, se eletto, potrebbe imporre dazi superiori al 60% sulle importazioni di beni cinesi. Poi un rapporto di pochi giorni fa ha affermato che il settore dei servizi cinese è cresciuto a un ritmo leggermente più lento a gennaio.
Oggi, l’indice Shanghai Composite era in ribasso dello 0,2% a 2.725,54. L'Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,6% a 15.630,63. In Giappone l'indice Nikkei 225 di Tokyo è salito dello 0,6% a 36.390,31. L'indice australiano S & P/ASX 200 ha lasciato l'1% a 7.623,30. Il Kospi sudcoreano ha perduto lo 0,6% a 2.599,62.
Alla fine della scorsa settimana, a spingere Wall Street sono stati i titoli delle Big Tech, con l'indice S&P 500 a beneficiarne, con un guadagno dell'1,1%, chiudendo a 4.958,61. Ma il Dow Jones Industrial Average, sul quale la tecnologia ha minore impatto, è aumentato di un più modesto 0,3% a 38.654.42. E il Nasdaq balza dell'1,7% a 15.628,95.
Il greggio statunitense di riferimento è aumentato di 39 centesimi a 72,67 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è aumentato di 52 centesimi a 77,85 dollari al barile.