Borse: i mercati asiatici metto a segno risultati positivi

- di: Redazione
 
Le borse asiatiche hanno chiuso la giornata odierna di contrattazioni quasi tutte al rialzo, dopo la buona performance di ieri dei titoli statunitensi, a seguito della decisione della Federal Reserve di non tagliare i tassi di interesse, ma con l'annuncio che lo farà entro la fine dell'anno.
Il benchmark giapponese Nikkei 225 è balzato del 2,0% chiudendo al livello record di 40.815,66. Anche il benchmark di Hong Kong è salito del 2%, a 16.879,68, mentre l'indice Shanghai Composite è sceso meno dello 0,1%, a 3.077,11, dopo che il governo cinese ha annunciato nuove misure a sostegno dell'economia.

Borse: i mercati asiatici metto a segno risultati positivi

L'indice S & P/ASX 200 di Sydney ha guadagnato l'1,1% a 7.782,00. Il Kospi sudcoreano ha guadagnato il 2,4% a 2.754,86. Ieri l'indice S & P 500 è balzato dello 0,9% a 5.224,62, il massimo storico per il secondo giorno consecutivo. Da gennaio a oggi l'indice ha guadagnato il 9,5%, meglio della media di un anno intero negli ultimi due decenni.

Il Dow Jones Industrial Average è balzato dell'1% a 39.512,13 e il Nasdaq composite è salito dell'1,3% a 16.369,41. A spingere l'ottimismo di Wall Street è stato il sondaggio della Fed tra i suoi policy maker, da cui è emerso che essi si aspettano tre tagli ai tassi di interesse nel 2024.
I funzionari della Fed hanno aggiornato le loro previsioni per la crescita dell’economia americana quest’anno, indicando anche che potrebbero mantenere il tasso di riferimento più alto nel 2025 e nel 2026 rispetto a quanto si pensasse in precedenza.

Nel mercato obbligazionario, i rendimenti dei titoli del Tesoro hanno avuto reazioni contrastanti.
Il rendimento dei titoli del Tesoro a due anni, che segue da vicino le aspettative per l’azione della Fed, inizialmente è salito prima di cedere rapidamente il guadagno. Alla fine è sceso al 4,61%, in calo rispetto al 4,69% di martedì, mentre i trader scommettevano sull'inizio del taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a giugno.
Il greggio di riferimento statunitense è salito di 41 centesimi a 81,68 dollari al barile. Il greggio Brent, lo standard internazionale, è aumentato di 50 centesimi a 86,45 dollari al barile.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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