Boero (Iren): "I manager hanno un ruolo di grande rilievo in questa fase di trasformazione"
- di: Redazione
La partecipazione in prima fila nella Scuola di Politica ‘Vivere nella Comunità’, i caratteri del contributo a questo prestigioso ed unico progetto formativo, il ruolo delle multiutility in Italia come fattore di sviluppo sostenibile non solo ambientale, ma anche economico e sociale, le strategie del Gruppo che rientra tra le più importanti multiutility italiane e che è in costante crescita. Intervista al Presidente di Iren S.p.A., Renato Boero, che è anche membro del Board esecutivo della Scuola di politica ‘Vivere nella Comunità’.
Lei è Presidente di Iren S.p.A., holding di un Gruppo tra le più importanti multiutility del panorama italiano (leader assoluto nel Nord-Ovest del Paese) e membro del Board esecutivo della Scuola Politica ‘Vivere nella Comunità’, la prima Scuola Politica apartitica e multidisciplinare in Italia. Cosa significa essere parte di questo prestigioso ed unico progetto formativo, che punta a formare un ceto dirigente più preparato, consapevole e caratterizzato da una spinta all’impegno civile in tutte le sue sfaccettature.
I manager di oggi, ma ancora di più quelli di domani, sono chiamati a svolgere un ruolo di grande rilievo in questa fase di trasformazione, che incrocia le complessità del panorama post-pandemico con le sfide della transizione ecologica e le opportunità che arriveranno dal Pnrr. In questo contesto la scuola politica “Vivere nella Comunità” rappresenta un’eccellenza nel campo dell’alta formazione, capace di fornire competenze e visione.
Iren è oggi una delle aziende leader a livello nazionale nel campo delle multiutility, settore che può svolgere un ruolo chiave per il Paese su temi strategici come lo sviluppo infrastrutturale e la sostenibilità ambientale.
Nella Scuola Politica sono presenti alcune delle figure più importanti del nostro Paese come i Professori Cassese, Capaldo, Cartabia, Profumo, Boccardelli, Mattarella, insieme a Carlo Messina, Gabriele Galateri, Bianca Farina, Massimo Lapucci, Stefano Lucchini e a molti altri. Cosa rappresentano queste straordinarie personalità per lei e per gli studenti che frequentano la Scuola?
Poter incontrare nel proprio percorso di formazione personalità di così alto profilo costituisce un grande valore aggiunto per la Scuola, ma soprattutto un’occasione unica per i suoi studenti. Il confronto con rappresentanti d’eccellenza del mondo istituzionale, economico e produttivo può fornire ispirazione e motivazione, un reale valore aggiunto rispetto a un approccio accademico tradizionale. È grazie all’esempio di queste donne e uomini, infatti, che è possibile formare una classe dirigente in grado di contribuire con analogo coraggio e lungimiranza al futuro della società e del Paese.
La Scuola Politica è composta da un corpo docenti di altissimo livello: professori universitari, amministratori delegati, presidenti di società, dirigenti della pubblica amministrazione, manager ed esperti professionisti, tutti muniti di un’elevata capacità didattica e di una profonda esperienza. La parola d’ordine è multidisciplinarietà, fattore che ancora appare carente nelle Università italiane. Perché a suo parere oggi la multidisciplinarietà è un valore aggiunto fondamentale?
Un approccio multidisciplinare è fondamentale per chi voglia fare innovazione, perché impone una forma mentis aperta e capace di fare sintesi tra linguaggi e competenze diverse. È un orientamento vincente, perché sviluppa negli studenti uno sguardo “trasversale” che li rende capaci di creare maggiore valore. Dopo decenni in cui erano predominanti modelli formativi rivolti ad una iper-specializzazione, è diventato chiaro come sia necessario formare professionisti capaci di guardare oltre i confini tradizionali delle discipline, a vantaggio di imprese, istituzioni e della società tutta.
Lei ha dichiarato che “l’attenzione verso la formazione e la cultura è da sempre una delle caratteristiche peculiari di Iren, una parte integrante di una mission aziendale costruita non solo su numeri e dati, ma soprattutto su coinvolgimento e interazione attiva con il territorio e con quel settore, la scuola, che contribuisce a formare i cittadini di oggi e di domani”. Parole che appaiono un link forte con la mission della Scuola di Politica ‘Vivere nella Comunità”
Formazione e cultura sono due pilastri fondamentali della nostra società, a cui siamo tutti chiamati a contribuire: Iren lo fa da sempre in stretta connessione con i territori in cui opera, a partire dalle scuole e con un’attenzione particolare ai nostri temi, quindi dall’educazione civica alla sostenibilità. Analogamente istituzioni come la Scuola Politica “Vivere nella Comunità” ricoprono un ruolo attivo e di alto livello, in particolare nel trasmettere attraverso la propria attività didattica una dimensione di dovere morale e civico.
Afferma spesso che “le multiutility hanno il dovere morale di costruire una società migliore”. Perché assegna questo compito proprio alle multiutility?
Le multiutility si occupano di servizi alla cittadinanza, che accompagnano le persone nei piccoli gesti quotidiani così come nei processi trasformativi – pensiamo all’igiene urbana all’efficientamento energetico degli edifici al teleriscaldamento.
Per questo aziende come Iren hanno la possibilità, e credo il dovere, di essere agenti di cambiamento, seguendo alcune parole d’ordine: innovazione, sostenibilità, accessibilità.
Questo non può prescindere da una programmazione mirata degli investimenti, che a fine novembre aggiorneremo con la presentazione del piano industriale a dieci anni, accompagnata da una forte attenzione ai territori, aspetto che è fortemente connaturato alla storia di Iren.
La rivoluzione green assorbirà il 30% delle risorse del Recovery Fund. Parliamo quindi di circa 70 miliardi di euro che contribuiranno a migliorare la gestione di filiere come l’ambiente, il ciclo idrico integrato, il teleriscaldamento, la mobilità sostenibile e l’economia circolare. Tutti cavalli di battaglia di Iren. Soddisfatto delle scelte fatte dal Governo italiano con il Pnrr? Ci sono a suo parere punti critici ed eventualmente quali sono i più rilevanti?
Il Pnrr è una grande opportunità per sbloccare risorse e investimenti che permettano un avanzamento complessivo del Paese. Il fatto che una delle missioni strategiche individuate dal Governo sia proprio dedicata a temi vicini alle aree di sviluppo di Iren ci offre l’occasione per essere protagonisti nel mettere a terra, nei tempi previsti, gli investimenti sull’ efficientamento energetico, sulla resilienza delle reti idriche ed elettriche e sull’espansione del teleriscaldamento per la riduzione delle emissioni.
Vorrei poi sottolineare un altro tema forse non richiamato a sufficienza nel dibattito scaturito intorno al Pnrr, ovvero l’avvio di una staffetta tra generazioni, che possa rafforzare il legame tra il sistema scolastico e universitario e le imprese, anche per favorire l’occupazione femminile in ruoli di responsabilità. Tutti aspetti che ci vedono fortemente impegnati e che ritengo fondamentali per generare una vera innovazione.
Collegandoci alla domanda precedente, cos’è per Iren la Sostenibilità, declinata a 360 gradi (economica, ambientale, sociale)?
La sostenibilità fa parte del dna di Iren, è un elemento caratterizzante della storia centenaria delle diverse aziende che sono confluite nel gruppo e che si occupano da decenni di energia proveniente da fonti rinnovabili come del ciclo dei rifiuti. Sostenibilità in Iren significa soprattutto identità e forte presenza territoriale attraverso i nostri impianti, i nostri servizi, la nostra vicinanza quotidiana con le donne e gli uomini che vivono nei nostri territori. Siamo un’azienda che opera giornalmente per migliorare la qualità ambientale dei territori e la vita delle persone che in questi
Alla luce di quanto detto finora, quali sono gli elementi più caratterizzanti nel Piano industriale che avete approvato e che allunga lo sguardo di Iren al 2025?
Di sicuro la forte attenzione all’economia circolare, con l’uso consapevole delle risorse e mettendo in relazione produzione dell’energia, efficienza energetica, ciclo dei rifiuti, gestione delle risorse idriche e la mobilità elettrica. A breve Iren presenterà un nuovo piano industriale che per la prima volta si svilupperà su un arco temporale di dieci anni, una visione di medio lungo periodo in linea con le nuove importanti sfide che il Pnrr ci presenta.
Venite da anni di crescita continua e robusta. Iren è ormai un Gruppo da oltre 4 miliardi di euro di fatturato annuo che opera in un bacino multiregionale con oltre 8.600 dipendenti, un portafoglio di circa 1,9 milioni di clienti nel settore energetico, circa 2,8 milioni di abitanti serviti nel ciclo idrico integrato e oltre 3 milioni di abitanti nel ciclo ambientale. E lei ha annunciato che “Iren è pronta crescere con nuove acquisizioni”. Dove vuole arrivare il Gruppo e, guardando al lungo periodo, come lo immagina tra 10 anni?
Iren ha consolidato un know-how che ha permesso all’azienda non solo di rafforzare il proprio posizionamento nei suoi territori d’elezione e nei core business storici, ma che può costituire un valore aggiunto per potenziare nuove aree di business ampliando contemporaneamente la presenza territoriale del Gruppo.
Abbiamo l’ambizione di crescere a livello nazionale e riteniamo di poter divenire uno dei principali driver nazionali nella sostenibilità. Il futuro dell’azienda passa attraverso l’innovazione e la digitalizzazione, processi costanti che non solo ci hanno consentito di affrontare brillantemente le difficoltà derivanti dall’emergenza sanitaria, ma che permetteranno di rendere sempre più efficiente l’intera organizzazione fornendo ai cittadini servizi a elevato valore aggiunto.
I risultati del Gruppo Iren nel primo semestre 2021 sono stati ottimi: Ebitda +9%, utile netto +46%, investimenti +10%. Come prevede si chiuderà l’intero 2021 e quale guidance può fornire per il 2022?
I risultati del primo semestre evidenziano la solidità del percorso di crescita interna ed esterna intrapreso dal Gruppo. Particolarmente positivo è stato il contributo delle società acquisite nel 2020, I.Blu e Unieco, che hanno ampliato ulteriormente il perimetro operativo del Gruppo, sviluppando nuove filiere di business, a conferma della forte attenzione di Iren verso l’economia circolare attraverso la costante ricerca dell’innovazione applicata a processi e servizi. Grazie ai positivi risultati del primo semestre, ritengo che sia possibile migliorare la guidance dei principali indicatori economico-finanziari del 2021.