A Milano, patria dell’eleganza, dell’aperitivo e delle luci sparate in faccia, è andato in scena un momento che nessuno aveva davvero messo in scaletta: la performance involontaria del Trio Calming Pills, interpretato da una sola protagonista, Belen Rodriguez, che per l’occasione ha deciso di portare sul palco un mood “slow motion” che neanche Netflix quando la connessione va a picco.
Belen: tre calmanti fanno spettacolo
La showgirl, invitata a parlare della sua vita a Vanity Fair Stories, sognava probabilmente un ingresso da diva. Invece, complici un attacco di panico “XL” e qualche compressa di troppo, si è ritrovata a offrire al pubblico una versione di sé che definire “ovattata” è un eufemismo. Una sorta di Belen soft-touch, parlata rallentata, voce bassa, espressione spaesata: non l’avevano mai vista così, nemmeno nei reality dopo le prove notturne di ballo.
Critiche? Ovviamente sì. Sui social sono piovute come coriandoli a Carnevale: “È ubriaca”, “È fatta”, “Ma che succede?”. Tutti improvvisamente esperti di farmacologia, psichiatria e spettacolo dal vivo. E mentre il tribunale dei commenti decretava la sentenza, Belen ha deciso di fare ciò che nessuno si aspettava: dire la verità. Un lusso raro.
Ha spiegato, con una sincerità che quasi spiazza: attacco di panico, agitazione, niente figli con sé, notte agitata, un calmante… poi un altro… poi un altro ancora. E chi non ha mai mollato una dieta dopo il primo biscotto, scagli la prima pietra. “Il risultato è stato un rincoglionimento importante”, ha ammesso lei stessa, portando la parola “trasparenza” a livelli da manuale di autoironia.
Tra una lacrima e un sorriso forzato, ha confessato quanto sia difficile convivere con la fragilità quando si vive sotto i riflettori. Perché sì, il pubblico ti ama quando sei perfetta, scintillante, felice, ma se osi mostrare il fianco… apriti cielo. La vulnerabilità è ammessa, purché sia fotogenica e con un buon filtro.
E così, più che uno scivolone, l’apparizione impastata di Milano si è trasformata in un promemoria: anche chi vive di immagine, glamour e palchi ha diritto a essere umano, stanco, fragile, o, per citare l’autrice stessa, “rincoglionito”. Il tutto con una classe comunque superiore a quella con cui la maggior parte di noi affronta il lunedì mattina.
Alla fine, Belen ringrazia, si scusa, promette di continuare a curarsi e lavorare su di sé. Una chiusura più autentica di tante interviste lucidate a specchio.
Morale? Milano ha avuto il suo spettacolo.
Solo che, stavolta, la star era accompagnata da un cast imprevisto: uno, due, tre calmanti. E nemmeno un tecnico luci si è lamentato.