C’è chi attraversa le tempeste dell’amore con fazzoletti e playlist malinconiche su Spotify, e poi c’è Belen Rodriguez, che sceglie la via sudamericana: intensità, curve emotive e – in caso di necessità – un cactus che vola. Nel suo ritorno a Belve, la showgirl non si è limitata a spogliarsi dell’armatura, ma pare si sia presentata direttamente con libretto d’istruzioni allegato: “Sono aggressiva, manesca. Quando mi parte la sudamericana…”. Un brand caratteriale, più che un difetto.
Belen, cactus e cuori infranti
L’ormai ex rapporto con Stefano De Martino è finito nel modo meno poetico e più onesto possibile: non per mancanza d’amore, ma per “perdita di stima”, quella cosa che, quando sparisce, neanche Photoshop riesce a ricostruire. E senza stima non ci sono addominali, tatuaggi o ritorni di fiamma televisivi che tengano. “Non c’è rabbia”, precisa Belen, con la serenità di chi ha superato la fase detox emotiva, che per lei, tra l’altro, non si è fermata solo al cuore ma è arrivata fino alle benzodiazepine. Disintossicarsi, racconta, è stato come scalare l’Everest con le ciabatte: “È come disintossicarsi dall’eroina”. Altro che cuori infranti: qui l’eroina della storia è lei.
Nel frattempo, mentre la stampa rosa fa l’aperitivo sui suoi flirt presunti, smentiti, rientrati, riesplosi e poi di nuovo evaporati, Belen si concede ciò che tutte le donne desiderano almeno una volta nella vita: dichiararsi “single, ma con calendario aggiornato”. Nessun fidanzato, ma almeno il reparto manutenzione è in ordine. Ogni regina ha diritto alla sua revisione annuale.
E quando le viene chiesto qual è stato l’amore più grande, lei non tentenna: Marco Borriello. Uno che, in fondo, è stato per anni la misura sentimentale dell’asticella, il benchmark romantico, il “prima che finisse la bellezza e iniziassero i reality”. Nostalgia canaglia, ed è subito 2004.
C’è però nell’intervista anche la Belen professionale, quella che raramente riesce a bucare lo schermo perché tutti sono troppo impegnati a guardarle… gli amori. “Avrei meritato qualcosa in più”, dice. E forse non ha tutti i torti: non capita spesso che una donna bella venga lasciata parlare. Di solito la cronaca preferisce quando rompe un vaso (o un cactus) piuttosto che quando argomenta.
Insomma, mentre molti accumulano esperienze sentimentali come punti fragola, Belen colleziona autostima ritrovata. Certo, con qualche scheggia qua e là – ma chi siamo noi per giudicare: non tutti combattono Cupido armati di cactus, qualcuno si limita al mutismo passivo-aggressivo.
L’unica domanda che resta, allora, è: dopo questo giro di giostra emotiva, l’amore tornerà oppure la Rodriguez aprirà un franchising di autodifesa sentimentale sudamericana? Difficile dirlo. Ma una cosa è certa: anche quando crolla, Belen cade sempre in piedi. E spesso su tacchi 12.