Sono incoraggianti le previsioni di chiusura di bilancio 2024 per il Gruppo Azimut, che stima di chiudere con un utile netto verso i 600 milioni di euro (dato sulla fascia più alta del target rivisto a novembre), risultato record degli ultimi 5 anni.
Azimut: utile netto 2024 verso quota 600 milioni di euro
La raccolta netta totale del 2024 è pari a 18,3 miliardi di euro, risultato di molto superiore rispetto all'obiettivo annuale di 14 miliardi di euro, mentre la raccolta netta gestita arriva a 7 miliardi (1,1 miliardi realizzati in prodotti di private markets, con asset under management pari a 6,4 miliardi di euro).
Lo scorso anno, il Gruppo ha offerto ai clienti una performance media ponderata netta di circa l’8,9%, superiore all’indice di riferimento del settore, mentre il totale delle masse si attesta a 108 miliardi di euro al 31 dicembre 2024 (+26%), di cui il 48,4% fa riferimento al business estero.
Dati eccellenti che portano Azimut a fissare l'obiettivo 2025 (anno in cui sarà presentato il nuovo piano industriale quinquennale) per la raccolta netta totale a 10 miliardi di euro e un utile netto di almeno 400 milioni di euro, tenendo conto dei costi di realizzazione della nuova wealth fintech bank TNB.
Pietro Giuliani, Presidente del Gruppo Azimut (nella foto), ha dichiarato: “A differenza della quasi totalità dei nostri concorrenti che parlano di andare all’estero, Azimut è più di 15 anni che opera in 18 Paesi che diventeranno 20 nel 2025. Anche nel 2024 abbiamo dato ai nostri clienti una performance netta (media ponderata) di circa il 9%, superiore all’indice di mercato (indice Fideuram). Il nostro utile netto sarà di circa 600 milioni di euro (alla chiusura puntuale dei conti del 2024). La nostra raccolta netta di 18,3 miliardi di euro è quasi il doppio di quella dei nostri migliori concorrenti, e probabilmente in posizione apicale considerando tutti gli operatori di asset management in Italia. Le scelte fatte oltre un decennio fa di puntare anche sui mercati privati (private equity, private debt, venture capital, infrastructure) ci permettono con oltre 80 prodotti di aiutare il nostro Paese a crescere tramite investimenti azionari o di debito nelle piccole e medie imprese. I 108 miliardi di masse che gestiamo, di cui circa la metà raccolte all’estero, anche da grandi fondi sovrani, fanno di Azimut l’unica multinazionale italiana nell’asset management”.
Alessandro Zambotti, CEO e CFO del Gruppo, ha aggiunto: “Azimut vanta una solida performance negli ultimi 5 anni, durante i quali i target di utile netto sono stati regolarmente centrati o ampiamente superati, a testimonianza della resilienza e della solidità finanziaria del nostro Gruppo. Questo risultato è frutto di una gestione attenta e disciplinata che ci ha consentito, tra l’altro, di ripagare interamente il prestito obbligazionario da 500 milioni di euro entro la scadenza, di azzerare il debito, e di intraprendere significativi investimenti in operazioni di M&A strategiche. Inoltre, il Gruppo ha continuato a creare valore per i propri azionisti, distribuendo dividendi attrattivi e costanti nel tempo. Questi traguardi coronano un percorso cinquennale di crescita, durante i quali il Gruppo ha generato utili per circa 2,4 miliardi, pari a oltre 2/3 della nostra capitalizzazione, trasformandosi per affrontare al meglio le sfide del mercato e cogliere nuove opportunità. Questi sviluppi rappresentano una base solida per raggiungere gli obiettivi per il 2025 di raccolta netta totale di 10 miliardi e di utile netto di almeno 400 milioni fino a 1.250 milioni, a seconda della finalizzazione della nuova wealth fintech bank TNB e dell’accordo con FSI. Nel corso di questo nuovo anno, inoltre, verrà presentato il nuovo piano industriale a 5 anni e ci impegneremo con rinnovata determinazione per creare valore per i nostri azionisti, che restano insieme ai clienti al centro della nostra visione strategica”.