Dopo la messa in onda dell’inchiesta su Meta e Colosimo, esplode lo scontro tra Ranucci e l’Autorità: accuse di favoritismi, foto imbarazzanti e silenzi che pesano.
(Foto: la squadra di Report).
La puntata è andata in onda, e le onde d’urto si sentono ancora. Report, ignorando l’altolà del Garante, ha trasmesso l’inchiesta più controversa della stagione: un viaggio tra sanzioni rimodulate, rapporti opachi e foto imbarazzanti. Un cortocircuito che travolge istituzioni e politica.
Il servizio che ha scatenato la tempesta
La trasmissione di Sigfrido Ranucci ha riaperto il caso sulla multa a Meta per gli smart glasses, passata da 44 milioni a 12,5 e poi a un solo milione, finito in prescrizione. Agostino Ghiglia, membro del Garante, avrebbe incontrato un dirigente Meta alla vigilia della decisione ufficiale. Il programma ha poi mostrato le spese e i rimborsi dell’Autorità, dai viaggi in business ai rimborsi per lavanderia.
“In due hanno tentato di bloccare la puntata: Ghiglia con una diffida e Cerrina Feroni con telefonate ai vertici” — Sigfrido Ranucci.
Ghiglia sotto pressione, il Garante si difende
“Insinuare che io abbia avuto un qualsivoglia ruolo nella rideterminazione della sanzione è una pura forzatura con intenti diffamatori” — Agostino Ghiglia.
“Non è stato travisato nulla. Se una multa da 44 milioni diventa di 1 e poi cade in prescrizione, qualcuno dovrà rispondere. La Corte dei conti valuterà” — Sigfrido Ranucci.
La foto del 2015 e il caso Colosimo
La puntata ha mostrato una foto del 2015 con Chiara Colosimo accanto a un busto di Mussolini. L’interessata ha commentato: “Mi dispiace moltissimo, non ho mai avuto simpatie per Mussolini. Quella foto è una sciocchezza”. Riappare anche una foto con Luigi Ciavardini, ex Nar: “Quello scatto non significa adesione alle sue idee, che condanno”.
Il nodo dei siti sessisti
Nel mirino anche il sito Phica.net, denunciato da 17 donne. Ranucci accusa il Garante di aver reagito tardi: “Nonostante le segnalazioni, non sono mai intervenuti per bloccare il sito”. Le associazioni chiedono un canale d’urgenza per rimuovere i contenuti lesivi e tutelare le vittime online.
L’onda lunga del caso
Tra richieste di accesso agli atti, diffide e possibili querele, lo scontro tra giornalismo d’inchiesta e Autorità indipendente diventa politico. La credibilità del Garante è ora al centro del dibattito pubblico. La puntata è finita, ma la vera inchiesta è appena cominciata.