Osservatorio Assofin: "Rimbalzo dei flussi di credito al consumo nei primi 4 mesi del 2021"

- di: Daniele Minuti
 
La 50esima edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia ha analizzato i dati relativi ai flussi di credito al consumo in Italia che nei primi quattro mesi dell'anno in corso avrebbero registrato un rimbalzo importante dopo la forte contrazione del 2020 a causa della pandemia da Covid-19.

Nel primo quadrimestre 2021 infatti, le erogazioni complessive segnano un aumento del 29,4% su base annuale, specialmente grazie all'impennata di marzo e aprile che fanno i conti con i numeri negativi degli stessi mesi nel 2020. Il mercato però rimane in sofferenza dato che il confronto con lo stesso periodo nel 2019 vede un -12,1%: da segnalare un'importante ripresa dei finanziamenti finalizzati all'acquisto di vetture (+71,2%), grazie anche agli incentivi per sostenere il settore automotive, mentre quelli finalizzati all'acquisto di altri beni registrano una crescita del 38,2% (n questo comparto, ottimi i dati per elettrodomestici ed elettronica) e quelli contro cessione del quinto dello stipendio/pensione raggiungono i livelli pre-crisi (+21% e solamente -0,7% rispetto al 2019)

Capitolo mutui immobiliari: nel comparto di quelli dati alle famiglie consumatrici, nel 2020 è stata calcolata una salita del 12,7% che nel 2021 è arrivata a +34,6%, incremento che è ancora maggiore se lo si confronta con lo stesso periodo del 2019 (+39%) a dimostrazione dell'importanza del progetto casa per gli italiani, diventata ancora più centrale nel periodo dell'emergenza sanitaria.
Gli altri mutui proseguono nel calo (-1,1% nel primo quadrimestre 2021), tendenza che riflette la riduzione del numero di mutui che ancora potrebbero scontare condizioni migliori.

Per la distribuzione del credito alle famiglie, c'è un aumento di quote delle erogazioni veicolate dalla rete di agenti e mediatori dovuta alla maggiore mobilità sul territorio che permette di seguire i clienti anche a domicilio o online.
Nel 2020 la contrazione del reddito familiare è stata attutita dalle misure di sostegno, che hanno anche contenuto il rischio del credito: il tasso di default a 90 giorni del credito al dettaglio considerato complessivamente cala e arriva all'1,2% a marzo 2021.

Ma qual è lo scenario futuro dell'Osservatorio Assofin-CRIF-Prometeia?
"Il ritorno della crescita" - spiega il report - "ipotizzato per i prossimi trimestri, grazie anche agli effetti del pacchetto di stimoli all’economia del NGEU, si rifletterà sulle condizioni finanziarie e sul clima di fiducia delle famiglie favorendo il ricorso al credito. La domanda di credito sarà sostenuta anche dalla ripresa dei consumi e da bassi tassi di interesse per tutto il periodo di previsione. Nell’insieme gli stock di credito alle famiglie rafforzeranno i ritmi di crescita nel 2021, pur incorporando ancora gli effetti delle cessioni di NPL sul mercato, che resteranno rilevanti per arginare gli impatti della crisi sui bilanci degli operatori. La crescita proseguirà nel biennio 2022-2023 a ritmi del 3% medio annuo. Con l’avvio della ripresa economica, i flussi di credito al consumo torneranno a crescere dopo la brusca frenata registrata nel 2020. Anche i flussi di prestiti per acquisto di abitazione cresceranno ancora grazie al contributo dei nuovi prestiti, sostenuti anche dalla ripresa degli investimenti in costruzioni, da tassi di mercato ancora favorevoli e dalle nuove necessità abitative create dalle diverse abitudini imposte dalla pandemia. Buone opportunità di crescita anche dagli incentivi sulla riqualificazione energetica e dal bonus giovani contenuto nel decreto Sostegni bis. Al contrario la componente delle surroghe e sostituzioni continuerà a ridursi anche in considerazione del boom di operazioni registrato lo scorso anno. In prospettiva, il ritorno ad un ciclo economico favorevole non sarà però in grado di evitare un peggioramento della qualità del credito e, con la sospensione delle misure di sostegno, il tasso di default è previsto infatti in aumento a fine 2021, sebbene a ritmi differenti tra i comparti dei mutui e del credito al consumo, per effetto della diversa possibilità di attivare ancora la moratoria nel corso dell’anno. Il picco della rischiosità è atteso nel 2022, ma sarà inferiore rispetto a quello delle passate recessioni, grazie anche ai comportamenti di domanda e offerta che negli ultimi anni hanno generato coorti di finanziamento con merito creditizio più elevato".
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