Assicurazioni: Farina (Ania) sollecita ''regole chiare e stabili nel tempo''

- di: Redazione
 
Si è chiusa con un appello, forte, determinato, quasi una ''rivendicazione'', la relazione di Maria Bianca Farina, presidente di Ania, che si è rivolta a chi, interlocutore di ogni livello, può aiutare l'attività delle assicurazioni italiane.
La presidente Farina ha chiesto ''solo'' - quante sottolineature in quell'avverbio - la ''definizione di regole chiare e stabili nel tempo, che rendano più efficace il nostro lavoro e consentano la costruzione di nuovi e più efficienti corridoi dove le nostre specificità possano incontrare i bisogni di cittadini, sistema produttivo, istituzioni. In una parola il Paese reale, lo Stato. Tanto più che, per citare John Stuart Mill, il valore di uno Stato è il valore degli individui che lo compongono''.

Assicurazioni: Farina (Ania) sollecita ''regole chiare e stabili nel tempo''

La relazione di Maria Bianca Farina - letta davanti un uditorio attento e coinvolto - è stata puntuale e molto chiara quando ha ricordato come il Paese si stia confrontando con delle emergenze (la pandemia e la guerra in Ucraina, giunta al 131/mo giorno) che, ha detto, ''ci hanno proiettato nella zona grigia dell’incertezza, che si affronta solo con cambiamenti coraggiosi, leader determinati, l’affermazione di strategie solidali. 'Insieme siamo responsabili del futuro della Repubblica', ci ha ricordato il Presidente Mattarella, la cui rielezione è garanzia di certezza per il futuro''. Descrivendo il quadro economico, globale e italiano, la presidente Farina non si è nascosta dietro l'evidenza di numeri e percentuali, dicendo come sia ''evidente che siamo di fronte a una concatenazione di trend globali, in grado di impattare gravemente sull’intera società e per i quali serve studiare e concordare risposte altrettanto globali, che coinvolgano tutti gli attori economici, politici, sociali.
L’ampiezza delle sfide, in altre parole, richiede uno sforzo comune e collettivo. Risposte singole, non coordinate, porterebbero al fallimento, a una sconfitta che non possiamo permetterci. È possibile, allora, in questo contesto, volgere lo sguardo al 'futuro del futuro'? Inevitabilmente il 'futuro del futuro' sarà come noi lo costruiremo, con il realismo e il pragmatismo che ci insegna la storia. Saranno necessari pianificazione, investimenti, politiche attive, giustizia sociale, sostenibilità e cambiamento. Un realismo e un pragmatismo dove ciascun attore, politico, economico e sociale, nel pubblico e nel privato e in ogni ruolo, deve fare consapevolmente la sua parte''
.

Quindi, un chiaro richiamo alla responsabilità di tutti se si vuole veramente uscire da una situazione in cui tutto sembra impossibile perché le difficoltà si presentano quasi quotidianamente. Eppure, dalla relazione di Maria Bianca Farina,
è venuta fuori una considerazione forte e condivisibile, quando ha scandito che ''occorre scrivere un nuovo, fondamentale, ambizioso capitolo della storia politica ed economica mondiale, sulla scia di quello costruito e ben riuscito per far fronte alla crisi pandemica. L’Europa, in particolare, si è dimostrata all’altezza dei suoi compiti e delle aspettative dei suoi popoli, prendendo decisioni innovative e coraggiose. È oggi necessario avere la forza, la lungimiranza di adottare le riforme indispensabili – e a tutti ben chiare – per un migliore funzionamento delle istituzioni comunitarie e giungere, finalmente, a un bilancio europeo finanziato anche attraverso l’emissione di debito comune''.

Dato atto al lavoro e ai risultati del presidente del Consiglio, Mario Draghi, di cui ha sottolineato l'impegno per dare ''nuova forza alla leadership italiana nel contesto europeo'', Farina ha puntato la sua attenzione sul settore assicurativo che ''è un attore consapevole, è il suo mestiere, la sua mission, la sfida sempre più alta del suo modo di rispondere ai bisogni di tutti. Come gestore professionale dei rischi e grande investitore istituzionale, l’assicurazione fornisce un contributo sostanziale al rafforzamento della resilienza e alla promozione di una crescita sostenibile. Ma per valorizzare appieno il suo contributo, occorre che il nostro settore, già fortemente impegnato su questi fronti, sia sempre più coinvolto nella definizione delle risposte alle principali e decisive sfide, insieme agli altri attori, pubblici e privati''.

Il presidente Farina ha quindi dato spazio ai numeri, ricordando che nel 2021 i premi complessivi Vita e Danni hanno raggiunto 140 miliardi di euro, in aumento del 3,8%, tornando così al livello del 2019. Quelli Vita, ''il risparmio che gli italiani ci affidano'', hanno segnato un risultato di 106 miliardi, in crescita del 4,5%''. I premi Danni, con una raccolta di 34,1 miliardi, sono aumentati del 2%, per effetto di una ulteriore riduzione dei premi r.c. auto del 4,5% e di un apporto positivo, pari a quasi il 6%, degli altri rami Danni. Gli investimenti complessivi hanno sfiorato i 1.050 miliardi ed è proseguito il trend di diversificazione di portafoglio con l’incremento di asset alternativi.

Per quanto riguarda l’indice di solvibilità, indicatore della solidità del settore, è aumentato rispetto al 2020, risultando pari a 2,5 volte rispetto al minimo richiesto dalle norme.
Davanti al rallentamento della domanda dei risparmiatori, ai timori di un aumento del costo dei sinistri nei rami elementari, oltre che alla perdita di valore del portafoglio titoli, a causa del repentino rialzo dei tassi di interesse, il presidente Farina ha rimarcato che ''per le assicurazioni italiane si tratta di affrontare, per la prima volta dagli anni ‘80, uno scenario di tassi in rialzo e di soddisfare la domanda, da parte dei risparmiatori, di protezione rispetto all’inflazione. Di per sé, tassi più alti non sono un problema per la nostra industria, ma la velocità del rialzo rende di cruciale importanza riuscire a mantenere una raccolta positiva, per garantire investimenti con rendimenti sensibilmente superiori rispetto a quelli ottenibili solo pochi mesi fa. In definitiva, dobbiamo essere molto attenti alle valutazioni congiunturali, ma non dobbiamo perdere di vista le prospettive di lungo termine, che continuano a indicarci la necessità di aumentare la protezione degli italiani, pianificando e gestendo soluzioni assicurative innovative e sostenibili''.

Ampio spazio, nella relazione, ha avuto il profilo sociale del ruolo delle assicurazioni che, ha tra l'altro detto il presidente Farina, vogliono fare valere di più il loro ruolo nel tema della non autosufficienza: ''Proponiamo l’istituzione di un sistema integrativo all’interno del quale le assicurazioni potranno concorrere, in partnership con il pubblico, al finanziamento e alla copertura dei bisogni di cura e assistenza nelle età avanzate'', in questo chiedendo di potere dialogare con il pubblico.

Perché, ha sottolineato, ''è evidente che, per ampliare significativamente la protezione delle persone lungo tutto l’arco della vita, è indispensabile che il sistema pubblico disegni un efficace e bilanciato pacchetto di contributi e incentivi fiscali, in grado di favorire l’assunzione di responsabilità dei cittadini. Nel caso della non autosufficienza, è necessaria una riforma sostanziale, sviluppata secondo logiche di cooperazione pubblico-privato''.
''Una buona società, efficiente e organizzata - ha detto Maria Bianca Farina, chiudendo la sua relazione -, stimola opportunità e partecipazione, produce benessere collettivo diffuso, ammortizza tensioni sociali, stempera estremismi ideologici e comportamentali, induce all’apertura e all’integrazione. Un percorso virtuoso del quale – senza inutili protagonismi ma con spirito di collaborazione tra istituzioni pubbliche e stakeholder privati – ci sentiamo non semplici viandanti ma attori primari e determinati a supportare attivamente lo sviluppo economico e sociale del Paese. Noi ci siamo, ci siamo nel presente e ci saremo nel 'futuro del futuro'" .

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