Arera, dopo le "montagne russe", ora i prezzi del gas sono più stabili

- di: Redazione
 
Gli effetti sul mercato della fissazione del price-cap europeo per il gas naturale, cosa c’è da attendersi per le prossime bollette dell’energia, le misure messe in campo da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), in aggiunta agli interventi del Governo, per mitigare i maxi rincari dell’energia, il tema dei “poveri energetici” e la fine del “Mercato di Tutela” a breve per le microimprese e nel 2024 per le famiglie (salvo ulteriore proroga), il transitorio Servizio a Tutele Graduali, lo scenario di medio e lungo periodo in termini di transizione energetica e di impatto sul costo dell’energia. Intervista al Presidente di ARERA, Stefano Besseghini.

Arera: intervista al Presidente Stefano Besseghini

L’Italia, che lo aveva proposto per prima, ha ottenuto un successo di prestigio con la fissazione di un price-cap per il gas naturale. Anche se il price-cap scatta dal 15 febbraio, l’annuncio della sua introduzione come è stata accolta dei mercati e quali benefici è possibile attendersi nel breve e nel medio periodo? Ai valori attuali, con il prezzo del Gas sul mercato TTF di Amsterdam che oscilla tra 55 e 60 euro a megawattora, il price-cap fissato a 180 euro per megawattora ha ancora un senso?
Sono diversi i fattori che, a partire dalla metà di dicembre, hanno contribuito al calo dei prezzi del gas naturale sui mercati internazionali: un inverno relativamente mite, il livello eccezionalmente alto degli stoccaggi e l’aumento della produzione eolica degli impianti del Nord Europa. Non dobbiamo dimenticarci, inoltre, che gli alti prezzi dell’energia dei mesi precedenti hanno provocato un rallentamento delle attività produttive con una conseguente contrazione della domanda industriale, il che non rappresenta una buona notizia. In questo contesto, il principale valore del price-cap, che non è ancora entrato in vigore, è quello di aver dato un segnale importante di coesione politica dell’Unione europea su un tema strategico come quello dell’energia. A meno di eventi eccezionali, difficilmente nei prossimi mesi dovremmo vederne l’attivazione.

La domanda è scontata, ma è quella più ricorrente: cosa dobbiamo attenderci per le prossime bollette dell’energia?
Il forte nervosismo e la spiccata reattività che hanno caratterizzato il mercato negli ultimi mesi sembrano giunti al termine e ora stiamo entrando in una fase di maggiore stabilità, sebbene su valori più alti rispetto al passato, quando le quotazioni si aggiravano intorno ai 20 €MWh. Nel secondo semestre, invece, dovrebbero arrivare segnali stabili di riduzione anche grazie alla diversificazione delle rotte di approvvigionamento con l’entrata in funzione del rigassificatore galleggiante a Piombino, che avrà una capacità di rigassificazione pari a 4,5 miliardi metri cubi l’anno.
Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che molto probabilmente arriveremo all’estate con gli stoccaggi gas relativamente più pieni rispetto alle previsioni e questo farà sì che la competizione per lo stoccaggio dell’inverno 2023/24 sarà diversa rispetto a quella precedente, quando la corsa al riempimento ha causato i record dei prezzi in un periodo in cui, al contrario, sono stati sempre molto bassi.
Sul fronte delle bollette i primi segnali di rilassamento li abbiamo già visti con l’aggiornamento dei prezzi di riferimento dell’energia elettrica per le famiglie in tutela, relativo al primo trimestre 2023 e che si sono ridotte del 19,5%. Diverso il discorso per l’aggiornamento del prezzo di riferimento del gas, per cui il nuovo meccanismo di calcolo che abbiamo introdotto nell’ultimo trimestre è mensile e a posteriori, e che, per questa ragione, ha potuto raccogliere solo a fine gennaio i frutti dei cali delle quotazioni, portando il prezzo pagato dalle famiglie in tutela a ridursi del 34,2% rispetto al mese precedente. A ciò si aggiunga l’applicazione della componente negativa UG2 a compensazione dei costi di commercializzazione per i consumi fino a 5.000 smc e gli strumenti introdotti dal Governo, come l’azzeramento oneri generali di sistema, che da sempre caldeggiamo siano spostati, a tendere e almeno in parte, fuori dalla bolletta e sulla fiscalità generale, e la riduzione dell’IVA al 5% per il gas.

Crede che la fine dei regimi di tutela, prevista per il 2024 per le famiglie e già in corso nell’elettrico per le imprese, possa andare a colpire negativamente i clienti?
Non si deve pensare alla fine dei servizi di tutela nei settori dell’energia elettrica e del gas come alla fine della tutela del consumatore, famiglia o impresa che sia, che non verrà lasciato in balìa degli operatori del mercato libero. Tra l’altro, sono oltre i 2/3 dei clienti ad aver già fatto questo passaggio, soprattutto lato imprese, sia volontariamente sia con la fine della tutela e l’introduzione del transitorio Servizio a Tutele Graduali. Il Servizio a Tutele Graduali è il servizio predisposto da ARERA per accompagnare il passaggio al mercato libero dell’energia elettrica dopo la rimozione della tutela di prezzo. Rientrano automaticamente nel Servizio a Tutele Graduali, senza alcuna interruzione nell’erogazione della fornitura di energia elettrica, tutti i clienti non domestici che non hanno un venditore sul mercato libero. Il Servizio a Tutele Graduali viene erogato da venditori selezionati attraverso specifiche procedure concorsuali. Vicina è proprio la data di passaggio per le microimprese, per esempio esercizi, piccole attività, studi professionali, rimaste ancora nel tutelato, quelle con meno di 10 dipendenti e fatturato annuo non superiore a 2 milioni di euro titolari di soli punti di prelievo con potenza contrattualmente impegnata non superiore a 15 kW e i clienti non domestici diversi dalle microimprese titolari di soli punti di prelievo con potenza contrattualmente impegnata non superiore a 15 kW che non hanno un fornitore di energia elettrica sul mercato libero. Per questi clienti la data di attivazione del Servizio a Tutele Graduali avverrà il 1° aprile 2023. Coloro che ancora non hanno scelto un venditore del mercato libero sono serviti transitoriamente ancora dal proprio esercente la maggior tutela, alle stesse condizioni attive, garantendo così la continuità della fornitura.

E per le famiglie in disagio?
Per loro c’è il Bonus sociale elettrico e gas, ma anche idrico: uno sconto diretto in bolletta riconosciuto automaticamente a tutti i possessori di ISEE che rientrano nei parametri stabiliti dalla legge; con l’ultima legge di Bilancio il Governo ha innalzato la soglia per l’accesso all’agevolazione a 15mila euro per tutto il 2023.

Alle fine dello scorso novembre ARERA ha svolto due giornate di audizioni con gli stakeholders dal titolo “Crisi Energia: prospettive e proposte settoriali”. Può fornirci gli elementi essenziali emersi?
La pandemia da Covid-19, prima, e il conflitto in Ucraina, poi, hanno provocato fortissime conseguenze nel settore energetico che ha vissuto cambiamenti di portata storica: la volatilità dei prezzi, l’insicurezza sulle forniture, gli assetti geopolitici hanno dapprima prodotto effetti specifici sul gas e sull’elettricità, per poi propagarsi all’economia in generale e ai settori di specifica competenza di ARERA. È difficile riassumere in poche battute tutte le istanze presentate dagli stakeholder, ma l’Autorità ha mediato le istanze alleggerendo il peso del rialzo dei prezzi sia nei confronti dei fornitori per evitare fallimenti e disservizi, sia verso i clienti con fatturazioni mensili e la modifica al metodo di calcolo delle bollette gas.

L’Italia deve affrontare un percorso, anche sulla spinta de Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per la transizione energetica. Qual è il ruolo di ARERA in questo percorso è qual è lo scenario probabile nel medio e nel lungo periodo anche in termini di impatto sul costo dell’energia?
Nel PNRR, l’Autorità è espressamente nominata tra le riforme abilitanti: nello sviluppo del Piano andranno consolidati i poteri delle varie autorità nazionali di regolazione - con ARERA anche CONSOB, AGCOM, ART - preservando la loro indipendenza strutturale e funzionale. Per quanto riguarda le riforme settoriali, invece, il focus è sull’idrogeno, che prevede l’intervento dell’Autorità nella regolamentazione del settore.

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