Ance: "Il caro materiali pesa sui cantieri"

- di: Daniele Minuti
 
Il Decreto legge semplificazioni ha permesso di porre rimedio alla farraginosità dei lavori relativi al Superbonus 110%, continuano dei cambiamenti che vanno a turbare il mercato dell'edilizia che rischiano di creare seri danni ai cantieri nonostante il segmento sia in ripartenza dopo un lungo periodo di blocco.

Il problema principale, come dimostrato dalle ultime elaborazioni dell'Associazione Nazionale Cantieri Edili, è quella legata all'imponente crescita dei prezzi delle materie prime. I numeri sono piuttosto chiari, confrontati con l'ultima valutazione del novembre 2020: +243% per l’acciaio tondo per cemento armato, +128% per il polietilene, +38,6% per il rame, +73,8% per il Pvc, +76,1% per il legno di conifere, +25,2% per il bitume.

Un trend che rappresenta una vera e propria trappola per i cantieri del Superbonus, visto che le imprese avevano già chiuso i contratti prima di questa impennata e adesso potrebbero avere conseguenze molto negative per quanto riguarda l'approvvigionamento e il mantenimento dei margini. Inoltre c'è anche la questione per chi deve ancora dare il via ufficiale ai lavoro: chi deve ancora definire offerte per gli interventi legati al 110% e i capitolati potrà infatti inserire nei contratti dei prezzi alti ma dovrà comunque valutare i listini.

Come spiegato dall'analisi di Giuseppe Latour del Sole 24 Ore, va ricordato che la pratica del Superbonus va accompagnata "da un’asseverazione sulla congruità dei prezzi unitari, attraverso la quale un tecnico attesta che siano rispettati i costi massimi per tipologia di intervento, agganciati ai prezzari regionali o, in alternativa, al prezzario edito dalla Dei, tipografia del Genio civile.
Il problema, però, è che questi elenchi non stanno tenendo il passo degli aumenti delle materie prime. Mettendo, così, in fuorigioco imprese e committenti, che rischiano seriamente di non poter godere del superbonus su una parte dei lavori effettuati"
.

Gabriele Buia, Presidente dell'Ance, ha commentato: "La premessa è che il problema del caro materiali riguarda tutto il mercato privato, non solo il superbonus. Detto questo, è evidente che l’impatto sui cantieri del superbonus è fortissimo. Ci sono materiali che già oggi vengono consegnati a gennaio del prossimo anno, come gli isolanti. Ma c’è grande tensione anche sui ponteggi. I problemi, poi, riguardano molti altri materiali: questo mette il 110% a rischio, perché ci sono delle Regioni che stanno adeguando i prezzari e altre che sono indietro. La preoccupazione delle nostre associazioni territoriali è che le Regioni diano alle imprese subito la possibilità di utilizzare prezzari aggiornati. Serve quindi avere una proroga del 110% con le stesse regole attuali, senza modifiche".
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