Alimentazione: è guerra tra governo britannico e Kellog's su misure anti-obesità

- di: Redazione
 
Il governo britannico ha registrato una significativa vittoria nella guerra senza quartiere con il il gigante americano del settore alimentare Kellogg's, che contesta le misure adottate per limitare il consumo di cibi ad alto contenuto calorico che possono provocare l'obesità. Kellog's ieri ha dovuto accusare una brutta battuta d'arresto con la decisione di un magistrato di respingere la sua istanza per bloccare le nuove misure anti-obesità in Inghilterra che vietano la promozione dei cereali zuccherati. L'azienda statunitense (che produce soprattutto prodotti per la prima colazione, come Coco Pops, Frosted Flakes, Frosties e Rice Krispies) aveva contestato al governo del Regno Unito la fondatezza delle normative che entreranno in vigore in ottobre e che limitano la promozione di alimenti ricchi di grassi, zucchero o sale.

Il governo in Gran Bretagna contro Kellog's

Nell'istanza, respinta dal giudice dell'Alta corte Thomas Linden, Kellog's sosteneva che la nuova normativa non tiene conto del valore nutritivo del latte aggiunto ai cereali. Linden ha motivato la sua decisione sostenendo che mescolare un cereale per la colazione ricco di zuccheri con il latte non cambia il fatto che sia, appunto, ricco di zuccheri. Per il magistrato, la tesi sostenuta dai legali di Kellog's secondo cui i suoi cereali (come Crunchy Nut Clusters e Milk Chocolate Curls) "diventano in qualche modo prodotti salutari se vengono consumati con il latte non è del tutto convincente, poiché l'aggiunta di latte non altera il profilo nutrizionale dei prodotti stessi". Secondo le nuove regole, gli alimenti considerati poco sani saranno banditi dai luoghi di alto profilo dei supermercati, esplicitamente indicati come le casse, gli ingressi dei negozi e la fine dei corridoi. Altre norme, che entreranno in vigore il prossimo anno, vieteranno gli acquisti multipli legati a offerte o promozioni.

L'amministratore delegato di Kellog's UK, Chris Silcock, ha preso atto della sentenza, verso cui non sarà presentato ricorso, pur esprimendo la delusione dell'azienda. "Limitando il posizionamento degli articoli nei supermercati, le persone hanno meno scelta e prezzi potenzialmente più elevati", ha affermato Silcok , esortando il governo britannico a ripensare le normative nel mezzo di una crisi del costo della vita.
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