Tiziano, Michelangelo, Kandinskij brillano nel weekend dell’arte

- di: Samantha De Martin
 
Tele coloratissime, uscite dalla mente di Kandinskij, simili a coriandoli d’autore. Nobildonne veneziane in posa di fronte allo sguardo di Tiziano, o ancora la sublime grazia michelangiolesca racchiusa nelle tre pietà riunite per la prima volta insieme. Sono i fili che intrecciano i variopinti percorsi dell’arte nel weekend di Carnevale. Ecco quattro mostre da non perdere.

WEEK END ARTE  26/27 Febbraio

A Rovigo sulle orme di Kandinskij


Fino al 26 giugno Palazzo Roverella dedica una mostra senza precedenti in Italia a Vasilij Kandinskij. Ottanta capolavori del grande maestro russo, dipinti tra il 1900 e il 1940, tracciano un viaggio nella straordinaria carriera di colui che considerava “Il colore la tastiera, gli occhi i martelletti, l’anima un pianoforte dalle molte corde”. L’intensa carriera dell’inventore dell’Astrattismo, dai primi passi a Mosca agli studi di pittura a Monaco di Baviera, dalle scoperte dello “spettacolo spirituale nell’arte” alla fondazione del movimento “Der Blaue Reiter” (“Il Cavaliere Azzurro”), galoppa attraverso un percorso a cura di Paolo Bolpagni ed Evgenia Petrova. Un viaggio che vuole sorvolare il mondo nuovo creato da Kandinskji, per cogliere l’arco unitario di quel lento e straordinario percorso artistico e creativo. Ad affiancare i lavori del pittore russo saranno i dipinti dei compagni che lo hanno affiancato nel corso della sua carriera, da Gabriele Münter e Paul Klee, ad Alexej von Jawlensky e Marianne von Werefkin, mentre arricchiscono l’esposizione libri in edizione originale, documenti, fotografie, rari filmati d’epoca.

Tiziano e le donne del Cinquecento in mostra a Palazzo Reale

Dalla bella Lucrezia dalle fattezze eroiche alla mitica Venere, dall’elegante Isabella d’Este in nero, alla giovane donna con cappello piumato, una schiera di figure femminili in arrivo a Milano dalle più importanti collezioni nazionali e internazionali fa il suo ingresso a Palazzo Reale per raccontare il ruolo dominante della donna nella pittura veneziana del XVI secolo. Fino al 5 giugno la mostra Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano descrive attraverso oltre cento capolavori, tra i quali sedici dipinti di Tiziano - accanto a gioielli, libri, sculture - un viaggio tra la grazia e la sensualità femminili esaltate nella pittura del pittore cadorino e dei suoi celebri contemporanei, da Giorgione a Lotto, da Veronese e Tintoretto a Palma il Vecchio. La mostra, a cura di Sylvia Ferino - già direttrice della Pinacoteca del Kunsthistorisches Museum - coadiuvata da un prestigioso comitato scientifico internazionale, declina l’immagine della donna attraverso un ampio spettro di tematiche, frugando tra i ritratti e gli scritti di poeti celebri che hanno cantato l’amore, oltre ad accendere i riflettori sulle tendenze dell’epoca, sull’abbigliamento e le acconciature femminili sfoggiate nei ritratti.

Le tre Pietà di Michelangelo si incontrano a Firenze

Al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze una mostra mette per la prima volta a confronto, l’una accanto all’altra, l’originale della Pietà Bandini di Michelangelo - di cui è da poco terminato il restauro - e i calchi della Pietà Vaticana e della Pietà Rondanini provenienti dai Musei Vaticani. Le si potrà ammirare nella sala della Tribuna di Michelangelo, fino al 1° agosto, nell’ambito dell’esposizione a cura dei direttori dei musei Barbara Jatta, Sergio Risaliti, Claudio Salsi, Timothy Verdon. Un filo lungo 50 anni traccerà l’evoluzione dell’arte di Buonarroti e la sua maturazione spirituale, dalla prima giovinezza - quando a Roma scolpì per l’antica San Pietro l’opera oggi nella navata laterale nord della Basilica - alla sua ultima stagione, quando, ormai vecchio, mise mano alla Pietà di Firenze, e quindi alla Pietà Rondanini gioiello del Castello Sforzesco di Milano.

Al Chiostro del Bramante viaggio nella follia

Un tappeto di specchi in frantumi, nel cortile del Chiostro del Bramante, guida il visitatore in un viaggio nella mente degli artisti, fucina di un processo creativo che, come la follia, può non avere limiti. Fino all’8 gennaio 21 artisti di rilievo internazionale, da Carlos Amorales a Massimo Bartolini, da Gianni Colombo a Lucio Fontana, da Gianni Politi a Sissi, invitano, attraverso le loro 21 installazioni, a immergerci in CRAZY, l’ultimo progetto organizzato e prodotto da Dart - Chiostro del Bramante, a cura di Danilo Eccher. Un’esplosione creativa capace di espandersi, come le colate di pigmento di Ian Davenport sulla scalinata esterna tra piano terra e primo piano, e di modificare la percezione spaziale, come accade negli ambienti di Lucio Fontana e di Gianni Colombo, avvolge gli ospiti in un’energia straripante. E il visitatore si abbandona a questa onda d’urto che invade ogni stanza accessibile, dal bookshop del Chiostro con il lavoro di Max Streicher, alle scale interne attraversate dal battito d’ali delle 15000 farfalle nere di Carlos Amorales. Il pubblico è invitato a modificare il proprio punto di vista e a guardare in ogni direzione, verso l’alto, dove Janet Echelman fa sbocciare grandi fiori sopra la testa dei visitatori, o dove, con i suoi i candelabri in cera, sospesi, Petah Coyne comunica un senso di fragile precarietà.

Nella foto: Janet Echelman, Study for Butterfly Reststop, 2021, Fibra giuntata e intrecciata composta da nylon e polietilene, messa in tensione e drappeggiato in combinazione con strutture architettoniche e luce proiettata | Courtesy Studio Echelman | Foto: © Giovanni De Angelis
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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