Quattro mostre da non perdere nel weekend di ferragosto

- di: Samantha De Martin
 
Draghi, basilischi, rettili frutto di fantasie sconfinate. E poi i bagnanti della Versilia, le mogli dei marinai in attesa sul molo, il beau monde europeo calamitato dal paesaggio incredibilmente armonioso, dal clima e dal mare, immortalato da artisti come Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, Moses Levy. Dall’universo degli stemmi la mente corre ai riti arcaici intrecciati ai racconti del quotidiano che Maria Lai tesse con il suo inconfondibile linguaggio. Sono solo alcuni dei protagonisti dell’arte da scoprire nel weekend di ferragosto. Ecco alcuni appuntamenti da non perdere.

A Feltre arrivano i draghi

A Feltre (Belluno), nelle antiche prigioni di Palazzo Pretorio, la mostra Le prigioni della mente. Draghi, basilischi, rettili fantastici - una delle attese anteprime del Festival dell’araldica di Feltre -  trascina il pubblico nell’immaginario collettivo che dall’epoca classica, passando per i bestiari medievali e i racconti della tradizione orale, arriva fino ai giorni nostri, tra film e serie televisive.
Oltre a rappresentare un riferimento al luogo in cui la mostra è allestita, il titolo dell’esposizione allude a quell’insieme di convinzioni attraverso cui gli uomini, ieri come oggi, filtrano l’esperienza del reale. Video e immagini, frutto dell’Intelligenza Artificiale, fanno vivere dipinti, decorazioni, sculture di draghi e rettili ancora visibili sul territorio feltrino. L’esperienza immersiva visiva sarà accompagnata da narrazioni di leggende della tradizione orale della montagna bellunese raccolte e pubblicati da Daniela Perco e Carlo Zoldan in due volumi editi dalla Provincia di Belluno.

Maria Lai in mostra a Rieti

In occasione delle celebrazioni per i Centenari Francescani, 1223 – 2023, Palazzo Dosi Delfini a Rieti ospita la mostra Il pane del cielo, a cura di Sergio Risaliti e Eva Francioli, commissionata dal Comitato Nazionale per l'Ottavo Centenario della Prima Rappresentazione del Presepe Greccio 2023, per rendere omaggio al "Poverello di Assisi" attraverso lavori ispirati al creato e all'amore per l'altro. Questi temi ancestrali, ma fortemente attuali, illuminano la vita del santo trovando una sensibile interpretazione nel lavoro dell'artista sarda. La mostra abbraccia quaranta opere di Maria Lai, fragili creazioni in terracotta e pietre, stoffa e legno, alle quali l’artista affida una funzione religiosa e sociale espressa in parole semplici, poesie fatte di materiali poveri, opere che, come le parole del Cantico delle creature, abbracciano terra e cielo, uomo e natura, aprendo una riflessione sulla forza dell'amore universale. Il percorso trae ispirazione dalla capacità dell'artista, famosa per il ricorso al filo, al ricamo, all'arte del cucito, di rileggere in chiave contemporanea l'esempio di Francesco, ideatore della narrazione senza tempo del Presepe realizzato la prima volta, nel Natale del 1223, in una grotta di Greccio.

A Nuoro le metamorfosi di Matisse

Il Museo MAN di Nuoro, per la prima volta in Italia, dedica una mostra alla scultura di Henri Matisse. L’iniziativa è un invito a ripensare il ruolo dell’opera del grande maestro francese nel panorama dell'arte della prima metà del XX secolo, alla luce di una più ampia ricerca estetica che vede proprio nella scultura il veicolo per nuove e rivoluzionarie soluzioni formali. Nonostante la pittura sia sempre rimasta la sua modalità espressiva principale, Matisse ha condotto una riflessione sulla scultura che svela una doppia anima votata anche alla materia e che merita di essere messa in relazione con gli altri grandi scultori del XX secolo, da Brancusi a Giacometti. Il percorso al MAN mette insieme sequenze di bronzi, datate dai primi anni Dieci agli anni Trenta, e soggetti accostati alle fonti di ispirazione dell’artista. Una trentina di sculture e una ventina fra disegni, incisioni, fotografie d’epoca e pellicole originali, si confronteranno con i soggetti di una vita, le ossessioni legate alle forme femminili, alla ricerca fisiognomica sulle modelle, alle attitudini e alla plasticità dei volumi.

Un tuffo nella Versilia di Nomellini, Lorenzo Viani, Moses Levy

Ci spostiamo in Versilia dove una raffinata selezione di capolavori di Plinio Nomellini, Lorenzo Viani e Moses Levy ci restituisce, in punta di pennello, i tempi d’oro vissuti a cavallo tra Otto e Novecento quando il paesaggio, il clima, l’ambiente culturale, calamitarono qui il beau monde europeo. Presso il Forte Leopoldo I la mostra dal titolo Accadde in Versilia. Il tempo di Plinio Nomellini, Lorenzo Viani, Moses Levy accompagna i visitatori tra i mondi diversissimi di marinari, cavatori, villeggianti, ma anche tra gli artisti italiani e stranieri che dalla Versilia si fecero stregare. La mostra si sofferma su tre grandi protagonisti di quel momento magico: Plinio Nomellini, Lorenzo Viani e Moses Levy, offrendo una raffinata selezione di capolavori provenienti da collezioni private, ad eccezione dello straordinario Festa al villaggio di Nomellini, prestato dalla Pinacoteca “il Divisionismo” della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. La mostra offre al visitatore un nutrito nucleo di opere che, alle soglie del Novecento, documentano il coraggioso aggiornamento di “questo piccolo mondo antico” con le nuove correnti che soffiano d’Oltralpe. Le ridenti e pacate immagini della Versilia offerte da Nomellini e, successivamente, da Moses Levy virano bruscamente verso il volto più scuro di quella terra e il popolo di diseredati che la abita descritto dal magmatico espressionismo di Lorenzo Viani. Tra i capolavori in mostra, Donna con cappello bianco, Cinema Eolo e Folla di sera sul lungomare di Viareggio, la luminosa serie delle Spiagge, Profilo di giovinetto e Anna e l’amica, che includono a pieno Levy nel contesto artistico italiano degli anni Venti.


Nella foto: Moses Levy, Meriggio al mare, 1921 olio su tela, 115 x 75 cm
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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