Osservatorio Confimprese-Jakala sui consumi novembre 2022 vs novembre 2021

 
L’Osservatorio Confimprese-Jakala sui consumi analizza i dati di novembre 2022 vs novembre 2021. I dati complessivi evidenziano un quadro in rallentamento con una chiusura mese a +2,3%. Si evidenziano dunque i primi segnali di una battuta d’arresto del mercato in riferimento sia al mese di ottobre (+3,5% su ottobre 21) sia al quadrimestre precedente (+9,2% luglio-ottobre vs stesso periodo 21).

Sul progressivo anno (gen-nov22 vs gen-nov21) i livelli di crescita si mantengono buoni in tutti i settori merceologici, canali e aree geografiche, anche se sono soprattutto conseguenza delle restrizioni che hanno penalizzato lo shopping nei primi mesi dello scorso anno. Se si considera solo il periodo giugno-novembre, ovvero il periodo comparabile in termini di assenza di restrizioni Covid, il 2022 mostra solo un +6,8%, comunque positivo ma in rallentamento.

Quanto al periodo pre-pandemia (gen-nov22 vs gen-nov19) permane un significativo divario a –6,1%, frutto principalmente della sofferenza del settore abbigliamento a -8,4% a perimetro comparabile. Recupera la ristorazione che, sempre a perimetro comparabile, si avvicina ai livelli pre-pandemia a -3,8%, mentre il retail non food continua a mantenersi sui livelli 2019.

Nei settori merceologici si assiste al calo della ristorazione che, sia pure di poco, torna in negativo a -0,8%. Il settore sconta l’arrivo della stagione fredda e un parziale cambio delle abitudini da parte dei consumatori, così come il retail non food che, contrariamente all’andamento usuale, chiude novembre a -1%.

A sorpresa abbigliamento-accessori registra un incremento pari a +6,3%, frutto del tardivo cambio di stagione che ha permesso di recuperare il -6,3% di ottobre, peraltro a marginalità impattata dal Black friday, che ha chiuso le vendite a +10% rispetto al Black friday 2021. A questo proposito le stime del centro studi Confimprese per gli acquisti natalizi prevedono che il 57,2% delle famiglie spenderà in abbigliamento-accessori, seguito dai prodotti beauty (43,4%) e dall’elettronica di consumo, citata da una famiglia su tre.

Nei canali di vendita continua l’andamento positivo delle vie dello shopping di centro città, che grazie a un incremento pari a +17,3% sono il canale più performante insieme al travel che continua a beneficiare del rinnovato afflusso turistico nazionale e internazionale. Sullo shopping cittadino nei centri città si concentreranno anche gli ultimi acquisti natalizi del 38,9% dei consumatori (centro studi  Confimprese).

Nelle aree geografiche permangono i differenziali fra macro aree regionali con il Centro +4,1% e il Sud +4% che mantengono i livelli più alti rispetto a Nord-ovest +1,2% e a Nord-est +0,4%.

Nelle regioni l’Umbria guida la classifica delle meglio performanti a +8,8%, Liguria la peggiore a -5,9%.

Nelle città di provincia gli andamenti sono fluttuanti da Nord a Sud: in testa Lecco a +11,7%, seguita da Palermo +11,3%, Matera +10,2%, Napoli +10%.

«Il rallentamento dei consumi nel mese di novembre – afferma Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese – era atteso e conferma le percezioni avvertite nei mesi passati. I consumi perdono velocità, pur mantenendo il segno positivo. Anche la flessione della ristorazione che, nel trimestre precedente aveva sostenuto il comparto, è un ulteriore segnale di debolezza. C’è molto cautela anche sul Natale. Il nostro centro studi evidenzia un calo di spesa pari a 276 euro per famiglia contro 308 euro di Natale 2021. Sulle previsioni di spesa incide l’incertezza per l’instabilità del contesto macroeconomico».

L’atteggiamento rimane prudente, anche a fronte dell’aumento dei tassi di interesse della Bce salutato in maniera negativa dai mercati, che potrebbe, tuttavia, portare a un calo dell’inflazione nel 2023.

«La settimana del Black friday ha trainato i consumi di novembre che chiude con risultati positivi pari a +2,3% sullo stesso mese 21, in particolare nel settore abbigliamento-accessori +6,3% – afferma Alessandro Olivari, senior partner Jakala –. Tuttavia, l’aumento dell’inflazione determina un impatto negativo generalizzato da un punto di vista socio-demografico. Continua ad ampliarsi il differenziale inflazionistico tra i consumatori meno abbienti e quelli con maggiore capacità di spesa. Rispetto all’anno precedente, infatti, si evidenzia un aumento delle visite in store da parte dei cluster sociodemografici più abbienti +5,7% rispetto all’anno precedente, mentre decresce il numero di visite in store da parte dei consumatori con minore capacità di spesa -7,1%».

Osservatorio Consumi Confimprese-Jakala


L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento-accessori e retail non food è elaborato a partire da dati consolidati e anonimizzati di fatturati delle aziende aderenti al progetto e dati Jakala, quali per esempio dati territoriali, dati socio-demografici, dati sui flussi anonimi di frequentazione dei luoghi.
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