Inflazione: ad agosto si conferma al +1,1%. Il tasso non rallenta abbastanza
L’Istat conferma il lieve calo dell’inflazione ad agosto, che si attesta all’1,1%. Anche il carrello della spesa segna un rallentamento, segnando quota +0,6%.
La decelerazione è trainata soprattutto dalla flessione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -6% a -8,6%), ma anche dei prezzi dei servizi relativi all’abitazione (da +2,7% a +2,5%).
A spingere al rialzo, invece, sono i costi dei beni energetici regolamentati (da +11,7% a +14,3%), nonché, come abbiamo denunciato in più occasioni, quelli relativi alle vacanze, con i prezzi dei trasporti cresciuti del +2,9% (dato a nostro parere ancora sottostimato).
Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, con l’inflazione a questi livelli, le ricadute per una famiglia media ammontano a +346,50 euro annui.
Aggravi che hanno inciso fortemente sulle scelte delle famiglie, non solo in tema di vacanze, e che sono destinati a peggiorare nei prossimi mesi: come ogni anno, l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, ha calcolato una stangata autunnale di 2.970,35 euro a famiglia. Un conto che prende in considerazione la spesa complessiva per le bollette, la TARI, il riscaldamento, il materiale scolastico e la salute.
Di fronte a importi così elevati, cresce il numero di rinunce che le famiglie sono costrette ad operare. Rinunce che, in assenza di provvedimenti immediati per sostenere le famiglie e il loro potere di acquisto, rischiano di riportare gravi ripercussioni sul nostro sistema economico, abbattendosi sulla domanda interna e, quindi, sull’intero sistema produttivo.
Per questo è indispensabile che il Governo adotti serie e incisive misure a favore delle famiglie, rivolgendo un’attenzione particolare a quelle che si trovano in maggiore difficoltà, attraverso:
- la rimodulazione dell’Iva sui generi di largo consumo;
- la promessa e mai realizzata riforma delle accise e degli oneri di sistema su beni energetici e carburanti;
- la creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica e una determinata azione di contrasto alla povertà alimentare;
- la disposizione di maggiori aiuti per affrontare le spese relative alla scuola;
- l’avvio di misure per riequilibrare le disuguaglianze esistenti, prima di tutto attraverso un rinnovo dei contratti, una giusta rivalutazione delle pensioni, la resa strutturale del taglio del cuneo fiscale e una riforma fiscale equa, davvero tesa a sostenere i redditi medio-bassi e non a sostenere soltanto i redditi da lavoro autonomo e quelli più elevati.