Il Bitcoin potrebbe superare il suo valore massimo entro sei mesi dall’halving

- di: Adrian Fritz, Head of Research di 21Shares
 
È molto probabile che, nonostante il 2024 sia iniziato solo da pochi mesi, l’approvazione da parte della SEC di un ETF sul prezzo spot del Bitcoin possa già essere considerato come l’evento dell’anno per il mondo cripto. Questo però non deve farci dimenticare che per il mese di aprile è previsto un secondo evento, altrettanto importante, che avrà grandi ripercussioni sul Bitcoin e, verosimilmente, su tutto il mercato degli asset digitali, ovvero l’halving.

Termine che significa letteralmente “dimezzamento”, l’halving è un’operazione che si ripete a intervalli regolari di tempo (ogni 4 anni) e consiste appunto nel dimezzare l’ammontare di BTC che i miner ricevono come remunerazione dopo aver aggiunto nuovi blocchi alla blockchain. Assieme all’offerta massima limitata a 21 milioni di token, questo meccanismo rappresenta una delle strategie attraverso le quali il Bitcoin mantiene la sua scarsità e, quindi, il suo valore di mercato. Quello della prossima primavera sarà il quarto halving della storia e comporterà che la remunerazione ricevuta dai miner scenderà da 6,25 a 3,125 token, comportando un dimezzamento del tasso di inflazione annualizzato da circa l’1,70% a circa lo 0,85%, mentre l’asset proseguirà nel suo percorso programmato verso le 21 milioni di unità citato in precedenza.

Lo shock da dimezzamento dell’offerta che segue l’halving, assieme alla narrativa che si crea attorno ad esso, ha sempre portato il Bitcoin a registrare delle sovraperformance nei dodici mesi successivi e si è osservato che, in media, nell’arco di 172 giorni l’asset arriva a superare il suo valore massimo storico (ATH), mentre occorrono 308 giorni per raggiungere un nuovo livello massimo del ciclo una volta superato l’ATH.

Oltre ai fattori endogeni al sistema appena descritti, ulteriore sostegno alla criptovaluta con maggiore capitalizzazione al mondo potrebbe arrivare da fattori macroeconomici esogeni particolarmente favorevoli. Il primo di questi è sicuramente la politica monetaria, che non solo ha visto la Fed e la Banca Centrale Europea mantenere i tassi fermi nelle ultime riunioni, ma ha anche portato i mercato a stimare, con una probabilità dell’85%, almeno un taglio dei tassi entro luglio 2024 e del 99,7% entro dicembre 2024, (dati CME FedWatch Tool1). A questo bisogna poi aggiungere l’approvazione dell’ETF spot negli Stati Uniti citata in precedenza; un evento che noi di 21Shares abbiamo sempre descritto come rivoluzionario non solo per le conseguenze positive di lungo termine sul prezzo del sottostante, ma soprattutto perché favorisce un’ulteriore sviluppo e consolidamento dell’infrastruttura del mercato. Secondo le stime di Galaxy, il settore della gestione patrimoniale statunitense ammontava a 48,3 trilioni di dollari nell’ottobre 2023, e un veicolo di investimento come un ETF potrebbe consentire a tutta questa platea di investitori di accedere al Bitcoin in modo regolamentato e su larga scala. Infine, secondo Glassnode, l’offerta di Bitcoin detenuta da investitori di lungo periodo (o LTH) – ovvero investitori che non hanno scambiato i loro BTC per almeno 155 giorni – è salita a un livello record, attestandosi a circa 14,9 milioni di token, pari a circa il 76% dell’offerta circolante (dati aggiornati al 18 novembre 2023).

Prima di concludere, è importante fare riferimento a realtà quali Ordinals e i token BRC-20, che incrementano i casi d’uso del Bitcoin espandendo le sue funzioni oltre al ruolo di riserve di valore, creando così maggiore domanda e, di conseguenza, irrobustendo i fondamentali. Questo è un elemento molto importante in quanto, all’aumentare delle transazioni, si assiste a un aumento anche delle commissioni percepite dai miner su queste ultime. Nel 2023, infatti, le entrate derivanti da transaction fee sono aumentate da circa lo 0,73% all’inizio dell’anno, a oltre il 10% a novembre, generando picchi di introiti che sono arrivati a superare i 10 milioni di dollari giornalieri. L’aumento delle commissioni è positivo per la sicurezza a lungo termine della rete, in quanto potrebbe portare a una forte contrazione dei costi legati alle operazioni di piccole dimensioni e favorire l’adozione di soluzioni Layer 2, come Lightning Network e Stacks.
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