Hera chiude l’esercizio 2021 con risultati positivi: ricavi +49%, cedola a 0,12 euro

- di: Marco Tringali
 
Il CdA di Hera, presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano, ha approvato all’unanimità nella giornata odierna, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 che si è chiuso con risultati positivi, nonostante lo scenario critico dal punto di vista macroeconomico e il perdurare dell’emergenza Coronavirus. Importante crescita per i ricavi che nel 2021 si sono attestati a 10.555,3 milioni di euro (+49,1%), mentre il margine operativo lordo è balzato a 1.223,9 milioni di euro (+9,0% rispetto all'esercizio precedente).

Il 2021 si è chiuso inoltre con un utile netto di pertinenza degli Azionisti a 333,5 milioni di euro (+10,2%), mentre l'indebitamento finanziario netto ha fatto registrare un miglioramento attestandosi a 3.261,3 milioni di euro. Rilevante, per la crescita del Gruppo nel 2021, è stato il contributo dall’area gas, dai servizi energia e dal settore ambiente. Tutti gli indicatori di sostenibilità con margine operativo lordo a valore condiviso, hanno fatto registrate complessivamente un balzo a 570,6 milioni di euro (+25,4%). A conferma dell’attenzione alla generazione di valore per gli azionisti e in linea con quanto annunciato lo scorso gennaio in sede di presentazione del Piano industriale al 2025, in considerazione dei positivi risultati raggiunti, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea dei Soci del 28 aprile la distribuzione di un dividendo di 12 centesimi per azione, in rialzo rispetto a quanto previsto nel precedente documento stategico. 

La solidità patrimoniale e finanziaria di Hera – che emerge anche dalle valutazioni delle principali agenzie di rating: BBB+ con Outlook stabile per Standard & Poor's e Baa2 per Moody’s – è confermata anche dal rapporto debito netto/MOL a 2,66x, in miglioramento rispetto al 2,87x di fine 2020.

Il Presidente Esecutivo di Hera, Tomaso Tommasi di Vignano, ha evidenziato in sede di commento come anche nel 2021 il gruppo abbia dimostrato “impegno nel perseguire la creazione di valore per l’azienda e per i nostri stakeholder, con uno sviluppo sostenibile, ci ha consentito di ottenere risultati positivi e mettere in campo azioni di sostegno per il tessuto economico in cui operiamo, a partire dai clienti. Continueremo a farlo nonostante lo scenario che rimane complesso e guardiamo al futuro puntando su due fattori che hanno sempre contraddistinto la nostra storia ventennale: concretezza e solidità. La nostra decisione di aumentare il dividendo a 12 centesimi per azione, in linea con quanto annunciato in sede di presentazione del nuovo Piano industriale, va in questa direzione e porterà benefici per i nostri azionisti, che potranno contare su maggiori entrate per affrontare la difficile congiuntura attuale. La prevenzione e gestione dei rischi – ha concluso Tommasi di Vignano - è una delle direttrici strategiche alla base del nostro stesso Piano e si traduce in un approccio di medio-lungo termine necessario per anticipare le azioni di mitigazione dei rischi a cui sono esposte le utility, affrontare le complessità e continuare a garantire qualità e continuità dei servizi”.

L'AD di Hera, Stefano Venier, nella sua nota di commento pubblicata sul comunicato ufficiale, ha spiegato che i “positivi risultati conseguiti nel 2021 evidenziano un ulteriore rafforzamento della solidità patrimoniale e finanziaria dell’azienda, confermata anche dal rapporto debito netto/MOL a 2,66x, in miglioramento rispetto all’esercizio precedente. La positiva generazione di cassa ci ha consentito di effettuare maggiori investimenti, con ricadute positive per i territori in cui operiamo sia in termini di qualità del servizio sia di indotto creato. Questa nostra maggiore solidità – ha proseguito Venier - ci consente di affrontare con fiducia il complesso scenario attuale, continuando a garantire investimenti e sostegno per i nostri stakeholder, con la sostenibilità che risulta pienamente integrata nelle strategie di business. Ne è una conferma l’incremento di oltre il 25% del margine operativo lordo a valore condiviso, salito a 570,6 milioni nel 2021 e pari al 46,6% del MOL complessivo, con l’obiettivo di arrivare al 70% nel 2030”.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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