Energia: sciopero in Australia fa schizzare i prezzi del gas in Europa

- di: Diego Minuti

22/08/2023

La prospettiva di un possibile sciopero in un impianto di gas naturale liquefatto in Australia ha fatto salire i prezzi all'ingrosso del gas in Europa. L'Offshore Alliance ha avvertito che uno sciopero delle maestranze della sua struttura di North West Shelf potrebbe iniziare già dal 2 settembre se non si dovesse raggiungere un accordo sulla retribuzione.

E' bastata questa ipotesi per fare sì che i prezzi di riferimento del gas in Europa (Regno Unito compresi) siano aumentati di circa il 10% nelle contrattazioni di ieri. I prezzi, aumentati vertiginosamente dopo l'invasione russa dell'Ucraina, erano scesi a distanza di tempo.

Il timore è che uno sciopero delle maestranze dell'impianto di North West Shelf di Woodside Energy Group possa causare l'interruzione delle spedizioni di GNL dall'Australia, che è un fornitore globale chiave.

Anche i lavoratori di altri due impianti di GNL offshore, Gorgon e Wheatstone, gestiti da Chevron, stanno votando su un'azione di sciopero (i risultati della consultazione sindacale sono attesi giovedì).

I tre impianti teatro delle vertenze costituiscono circa il 10% della fornitura mondiale di GNL.

Le ripercussioni per il Vecchio Continente sono stati spiegati con il fatto che l'Australia in genere rifornisce l'Asia, ma se questi scioperi dovessero andare avanti e il gas australiano venisse tagliato ai consumatori asiatici, questi ultimi potrebbero rivolgersi ad esempio al Qatar, competendo, quindi, con gli acquirenti europei. Questo, probabilmente, darebbe il via a quello che viene definito ''effetto a catena'' sui prezzi.

Dopo che, con l'inizio della guerra in Ucraina, la Russia ha tagliato le forniture di gas naturale all'Europa, molti paesi si affidano al GNL per colmare il divario.

L'Australia è uno dei maggiori esportatori mondiali di GNL. Gli altri sono il Qatar e gli Stati Uniti.

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