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DeliRed

- di: Barbara Leone
 
L’adoro. Io quest’uomo lo adoro. Quando pensi d’averle sentite tutte da lui, ecco che ti stupisce con effetti speciali. Premessa, doverosa e sentita. Red Ronnie è un grande. La sua cultura musicale è sterminata, non esiste gruppo, cantautore o compositore a lui sconosciuto. E quando parla di musica staresti ad ascoltarlo per ore. E’ un divulgatore pazzesco, caso più unico per raro tra i colleghi della sua generazione ad aver precorso i tempi sui social facendo scuola. I suoi video hanno migliaia di visualizzazioni, parla agli adolescenti attraverso la loro musica e gli adolescenti lo adorano. Insomma, in fatto di musica moderna non ce n’è per nessuno. Da qualche anno, però, il buon Red s’è dato all’ippica, metaforicamente parlando. Perché di musica ne parla poco o niente. E però partorisce video su video in cui snocciola le sue a dir poco stravaganti idee che affondano le radici nelle più variegate, e improbabili, teorie complottiste. In pratica ha cambiato lavoro: lui ora smaschera i complotti mondiali. Tutto è cominciato, manco a dirlo, nel 2020 con il covid. E lì vabbè, era in buona compagnia e forse non era tutto fumo. O meglio, forse (chissà) era fumo quello che ci hanno propinato (e inoculato). Ma tralasciamo il covid. Perché il suo complottismo poi è decisamente degenerato, arrivando a dire (tra le tante panzane sparate) che l’alluvione in Romagna sarebbe il risultato di un’azione umana messa in atto per provocare deliberatamente un disastro ambientale.

Il tutto corredato da “prove”, nella fattispecie un aereo tracciato mentre gira in continuazione sui luoghi del disastro prima dell’alluvione. Aereo della Nato, in capa a lui, con tanto di scie chimiche al seguito, ça va sans dire! Peccato che l’aereo in questione fosse semplicemente un velivolo d’appoggio del Giro d’Italia. Per non parlare di quando se n’è uscito che gli ufo scortano i bombardieri in Ucraina. Ebbene sì, ha detto pure questo. L’ultima, ove mai fosse possibile, è ancor più colossale: l’intervista a Jimi Hendrix attraverso una medium. Il quale Jimi Hendrix gli ha pure detto che era un alieno. Ussignurrr, Red mio, che minestrone che hai fatto, ci hai messo dentro l’universo (parallelo) mondo! L’ “incontro” sarebbe avvenuto, e come ti sbagli, il 2 novembre: giorno dei morti, con lui felicissimo che ricorda ai suoi fan di aver avuto contatti con Hendrix già nel passato: “Altrimenti come avrei potuto entrare in possesso della chitarra che aveva suonato a Woodstock o di altri suoi scritti autografi? Ma soprattutto delle polaroid pornografiche che mi sono arrivate perché lui in sogno è apparso ad un suo amico imponendogli di venderle a me?”. Siamo alle comiche finali. E poi che non ce la vuoi mettere un po’ di cara, vecchia numerologia? Si, perché a fare dal fil rouge della chiacchiera con l’aldilà ci sarebbe il numero 27: “A un certo punto ha detto che c’era un numero, il 27, che premeva per comunicare con me. Jimi Hendrix è nato il 27 novembre 1942 e se n’è andato a 27 anni, entrando nel Club dei 27, artisti che hanno terminato la vita a 27 anni: Robert Johnson, Janis Joplin, Jim Morrison, Brian Jones, Amy Winehouse, Alan Wilson e tanti altri”. Ronnie chiosa: “Jimi, peraltro, tornerà a farmi visita il 27 novembre prossimo, giorno del suo compleanno. Chissà se manterrà la promessa”. Io, nel dubbio, il 27 mi tengo libera. Metti che riuscissi mai a intervistare la buonanima di Beethoven!
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