5G, L'ira di Pechino si abbatte sull'Australia: tariffe doganali alle stelle

- di: Emanuela M. Muratov
 
Dopo avere goduto per molto tempo dello status formale di Paese privilegiato nei rapporti commerciali con la Cina, ora l'Australia è entrata nel mirino di Pechino. Negli ultimi mesi, infatti, prodotti australiani che prima avevano un accesso facilitato sui mercati cinesi sono ora soggetti a restrizioni, innalzamento di tariffe che le rendono insostenibili o, peggio, divieto di accesso. Questo giro di vite riguarda carbone, legno, orzo, grano, aragosta, manzo, agnello, rame, cotone, lana, zucchero, ma anche vino e birra.
Di quest' elenco, almeno sino ad oggi, non fa parte il ferro, probabilmente perché è l'unica materia prima australiana di cui Pechino non può fare a meno nel breve termine.

Per motivare la sua nuova politica nei rapporti commerciali con l'Australia, Pechino ha comunque delle spiegazioni, che non sempre convincono.
Così, per Pechino, il carbone australiano porrebbe "problemi ambientali", il vino godrebbe di operazioni di dumping, il legno sarebbe contaminato. Insomma, giustificazioni che sembrano essere effetto di considerazioni economiche e non da reali motivazioni.

Ma l'Australia, così come altri Paesi occidentali, agli occhi di Pechino sarebbe colpevole per avere, nel 2018, bandito la tecnologia Huawei dalle sue infrastrutture 5G. Ma soprattutto, grandissima colpa, per essere il primo Paese ad aver richiesto, nel maggio scorso, un'indagine scientifica internazionale sulle origini del Covid-19 . Canberra non ha solo subito e, nel dicembre scorso, ha portato uno dei casi più eclatanti (un fortissimo aumento della tassazione sull'orzo australiano) all'esame dell''Organizzazione mondiale del commercio.

Ma si tratta di un gesto simbolico, visto l'evidente squilibrio tra i rispettivi export. La Cina è, infatti, il principale cliente dell'Australia. Al contrario, l'Australia rappresenta solo meno del 2% delle esportazioni cinesi. Ma, nonostante queste tensioni, l'Australia, nel novembre scorso, ha firmato il Comprehensive Regional Economic Partnership (RCEP) nel novembre 2020, un vasto accordo commerciale che collega i dieci paesi membri dell'ASEAN con Cina, Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda e quindi Australia. Un accordo considerato da molti una grande vittoria diplomatica per Pechino.
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