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West Nile, nuova vittima nel Casertano: è la nona in Italia. Allarme nel Lazio, ordinanza urgente di Rocca

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
West Nile, nuova vittima nel Casertano: è la nona in Italia. Allarme nel Lazio, ordinanza urgente di Rocca

Un’altra vittima del virus West Nile in Campania. Si tratta di un uomo residente nella provincia di Caserta, che nelle scorse ore ha perso la vita dopo essere stato ricoverato in ospedale con sintomi riconducibili all’infezione. È la nona vittima registrata in Italia dall’inizio della stagione estiva, e il secondo caso mortale in Campania.

West Nile, nuova vittima nel Casertano: è la nona in Italia. Allarme nel Lazio, ordinanza urgente di Rocca

Un dato che accende l’attenzione delle autorità sanitarie e politiche, in un Paese che negli ultimi anni ha visto crescere la diffusione di virus trasmessi da zanzare e insetti vettori, complici il caldo record e il mutamento climatico.

Il caso di Caserta e l’allarme sanitario
Secondo fonti sanitarie regionali, l’uomo sarebbe stato ricoverato dopo l’aggravarsi del quadro clinico, con febbre alta e complicazioni neurologiche. Gli esami hanno confermato la presenza del West Nile Virus, che può causare forme gravi, soprattutto nei soggetti più anziani o con fragilità pregresse.

La notizia ha destato preoccupazione non solo in Campania ma anche a livello nazionale. Il Ministero della Salute monitora costantemente i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità e ha già trasmesso nuove indicazioni ai presidi ospedalieri, invitandoli a rafforzare i protocolli di sorveglianza.

L’ordinanza del Lazio
La morte nel Casertano si aggiunge all’allarme lanciato nelle ultime ore nel Lazio, dove il presidente della Regione, Francesco Rocca, ha firmato una ordinanza urgente. Il provvedimento dispone una serie di interventi straordinari di disinfestazione e di rafforzamento dei controlli sugli animali e sugli allevamenti, particolarmente nelle zone più esposte alla proliferazione delle zanzare.

«La tutela della salute pubblica è la priorità assoluta – ha spiegato Rocca – non possiamo abbassare la guardia di fronte a un fenomeno che si ripete con crescente frequenza estiva e che impone risposte rapide e coordinate».

La mappa nazionale: nove decessi e casi in crescita
Con il caso del Casertano, salgono a nove i decessi collegati al West Nile in Italia nel 2025. La maggior parte è stata registrata in Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte, aree storicamente più colpite dal virus, ma negli ultimi due anni il contagio si è esteso progressivamente anche alle regioni del Sud.

I dati dell’Istituto Superiore di Sanità segnalano un aumento dei casi confermati dall’inizio di luglio, con un trend che coincide con l’innalzamento delle temperature.

Il contesto: clima e prevenzione

Il West Nile è un virus endemico in molte parti del mondo e viene trasmesso dalle zanzare del genere Culex. In Italia, la sua diffusione è stata favorita dal cambiamento climatico, che ha allungato le stagioni calde e ampliato le aree di sopravvivenza degli insetti vettori.

Gli esperti sottolineano che, nella maggior parte dei casi, l’infezione resta asintomatica o si manifesta con sintomi lievi simili a quelli di una sindrome influenzale. Tuttavia, in una percentuale ridotta di pazienti, il virus può portare a encefaliti e complicazioni gravi, con esiti anche letali.

Le reazioni dei territori
A Caserta e nei comuni limitrofi, i sindaci hanno già annunciato nuove campagne di disinfestazione e avviato una comunicazione straordinaria alla cittadinanza. «Serve la collaborazione di tutti – spiega un amministratore locale – dai cittadini ci aspettiamo comportamenti responsabili, come evitare ristagni d’acqua e segnalare tempestivamente eventuali casi sospetti».

Il tema è arrivato anche in Parlamento, con alcune interrogazioni depositate da esponenti dell’opposizione che chiedono al governo un piano nazionale di prevenzione contro le malattie trasmesse da vettori.

Una sfida per il futuro
La vicenda riapre il dibattito sulla preparazione del sistema sanitario italiano di fronte a nuove sfide epidemiologiche. La pandemia ha mostrato la vulnerabilità del Paese rispetto alle emergenze sanitarie, e il West Nile diventa oggi un test di capacità organizzativa, prevenzione e comunicazione istituzionale.

Gli esperti ricordano che la prevenzione resta lo strumento più efficace: oltre alle disinfestazioni e ai controlli sugli animali, è fondamentale la responsabilizzazione dei cittadini.

Nel frattempo, la curva dei contagi continua a crescere e gli occhi restano puntati sui prossimi bollettini settimanali. Roma e Caserta, ma anche Bologna e Torino, si confermano come centri di osservazione prioritaria. E se l’epidemia continuerà ad allargarsi, il governo sarà chiamato a valutare misure straordinarie a livello nazionale.

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